venerdì 22 dicembre 2017

Auguri.

Anche se molto è stato preso, molto aspetta; e anche se noi non siamo ora quella forza che in giorni antichi mosse terra e cieli, ciò che siamo, siamo; un'eguale indole di eroici cuori, indeboliti dal tempo e dal fato, ma forti nella volontà di combattere, cercare, trovare, e di non cedere. 

Alfred Tennyson, Ulysses



AUGURI DI SANTO NATALE E FELICE 2018 !

mercoledì 25 ottobre 2017

Isola di Capo Rizzuto: si scioglie il Comune?

Cari Fratelli e Sorelle di Misericordia
Vi ringrazio ancora per la vostra gentile attenzione. 
Da quasi 6 mesi mi seguite su questo blog che mi permette l’accesso.
Come avrete saputo in queste ultime ore dagli organi di stampa, sembra si stia decidendo sul proscioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Isola Capo Rizzuto, mio comune natio.
Il provvedimento ventilato sembra essere stato generato a seguito dell'operazione antimafia Jonny parrebbe per il coinvolgimento del Sindaco e alcuni amministratori e/o consiglieri comunali,  con il grande business della Misericordia di Isola.
Penso che a questo punto, quando un intero paese cadrà in un baratro profondo e in ginocchio, sia doveroso interrogarsi nei propri cuori, su chi sapeva, chi ha sbagliato, ma soprattutto su chi non ha parlato al fine di impedire questa apocalisse.  "La notizia sembrava fosse nell'aria", la mia speranza è che vi sia una chiara apertura delle coscienze, senza ulteriori finzioni, senza continuare a mentire che le cose vanno bene!
Si deve subito cancellare un passato inosservato, quando vi è un futuro a dir poco  incerto, i mea culpa sono d'obbligo, seppur vero che la giustizia farà la sua strada e la sua parte. Resto amareggiato e deluso, insieme a tanti altri, che un intero movimento ignori l’amara sconfitta continuando nella normalità, come se nulla fosse accaduto. GIUSEPPE GUARINO Fratello di Misericordia ed ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto

lunedì 23 ottobre 2017

Senza allarmare, ma bisognerebbe studiare!

ALLA CONFERENZA REGIONALE DELLE MISERICORDIE DELLA CAMPANIA

Da tempo si dice che siamo stanchi di scavare e che preferiamo prevenire piuttosto che curare in protezione civile. Mi ritrovo mio malgrado a ricoprire il ruolo di responsabile della Protezione Civile del Coordinamento di Napoli (ancora in una proroga senza senso) e registro di essere stabilmente snobbato dalle strutture regionali e  nazionali ... ma poco importa. Sono abituato a lavorare comunque.
E allora le proposte le faccio.
Prendo spunto dalla figura che ho collazionato e che riporto a fianco.
In essa vi è riportata una sequenza di eventi che si sono verificati nel giro di poco più di una settimana lungo la fascia pedemontana appenninica tirrenica.
Sequenza che bisognerebbe capire, che dovrebbe essere oggetto di approfondimento e di decisioni, che dovrebbe essere alla base di scelte operative e di contatti istituzionali.
Non basta essere inquadrati dalle telecamere sulle sciagure recenti (dove le Misericordie del circondario non sono nemmeno state allertate) se non ci si pone l'obiettivo minimo della Prevenzione Civile.
Non so  chi si occupa di Protezione Civile nella nostra Conferenza e non so nemmeno se la stessa esiste ancora visto che non è completa ma nella stagnazione sarebbe opportuno organizzare una giornata in cui sentiamo qualche esperto che illumini i nostri responsabili di Protezione civile su cosa fare e cosa mettere in campo.
Tenere la testa sotto la sabbia per scrollarsi solo dopo le scosse disastrose è un atteggiamento colpevole!

lunedì 9 ottobre 2017

La parola a chi ha subito veramente!

A quasi 5 mesi dai fatti di Isola di Capo Rizzuto, volentieri ospitiamo in questo blog Giuseppe Guarino, già governatore della Misericordia di Isola in tempi non sospetti.

Cari fratelli e sorelle di Misericordia,
stiamo per arrivare a quasi 5 mesi, dalla data in cui la mia Misericordia è balzata agli onori della cronaca.
Misericordia che ho portato sempre nella mia anima e nel mio cuore e che ha avuto il suo triste epilogo, di cui sono tutti a conoscenza.
In un solo  istante è caduto tutto il castello. Dal 15 Maggio, credetemi, provo sentimenti contrastanti.
Vivo di quei ricordi interiorizzati sin da quando ero un bambino di 9 anni, quando ho iniziato il percorso e la scelta nel nostro volontariato fatto di sacrifici e di dedizione con spinta verso l'amore fraterno e verso il prossimo in difficoltà .
Sentimenti che, oggi, vanno ben oltre sentendo il peso, il fardello, l'onta di un paese distrutto dove la gente onesta, ormai, ha perso ogni fiducia in quello che prima era considerato non contaminato dal sistema del malaffare, dal business e che, invece, adesso incredibilmente si è rivelato tale.
Sarà molto difficile che si rialzi, che riprenda il vigore e la forza rigeneratrice che aveva.

Un movimento che oggi ritrovo irriconoscibile.
Pur se sono passati tanti anni, ricordo la concezione, l'idea e i valori di far volontariato delle nostre origini. Puro, senza ma e senza se. Ora, invece, depauperato della spinta motivazionale, ridotto a convenzioni e grandi affari, hanno fatto rimanere otto secoli di storia solo uno slogan!

Mi rifaccio sempre le solite domande ma non riesco a trovare una ragione, si poteva e chi poteva  almeno limitare tutto ciò? È tutta la verità oppure bisogna aspettare dell'altro? Perché si è arrivato a tanto sconfinamento?
Eppur chi oggi si trova in carcere, erano miei fratelli, pur di avventura, ho condiviso fino alla mia partenza, le attività, il mio credo nel fare volontariato come stile di vita, la voglia di cambiare la mentalità di un paese del sud, dove unico punto di riferimento erano la Misericordia e la Parrocchia, altro erano solo stereotipi negativi da non imitare.
Quel fatidico 15 Maggio, ha sconvolto la mia vita, in me con il passare dei giorni, crescono sempre più pensieri contrastanti.
Mi scuso con voi se sono patetico
Dalla voglia di abbandonare tutto, a quella di rialzarsi, non farsi sopraffare dalla negatività e di rialzarsi più forte di prima, per portare conforto ai miei fratelli volontari, poi divenuti dipendenti, che ora sono in difficoltà, con le loro famiglie in desolazione, perché non riescono ad avere indietro il pagamento delle mensilità dovute, ora arretrate, nonostante in mano a legali, nessuno ha voglia ed è in grado di risolvere tale problematica che affligge e abbandona anche loro a se stessi.
Va loro la mia solidarietà, come a tutto il mio paese natio, fatto non solo da gente disonesta, ma anche da gente umile che vuole sperare in un futuro migliore, ora offuscato dalle tenebre, ma vuole vivere nella correttezza e legalità. Che Dio illumini la strada giusta e il cammino da seguire.

                                        Fratello di Misericordia
                           ex Governatore della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto
                           Giuseppe Guarino

lunedì 2 ottobre 2017

MISERICORDIA DI MONTESILVANO: in Giappone è riconosciuta, a Firenze e a Pescara NO!!!!


Ad Aprile scorso la Misericordia di Montesilvano ha ricevuto la lettera riportata nel riquadro. Ebbene, mentre in Giappone riconoscono quanto si svolge a Montesilvano, la Confederazione da tempo immemorabile non riconosce a queste consorelle e confratelli il diritto di essere una Misericordia autonoma.
Ai lettori di questo blog non sfuggiranno le motivazioni che restano le solite e che ci vergogniamo un poco di ripetere su un blog pubblico. Piccoli cabotaggi, gelosie territoriali, spasmodiche mire colonialistiche, pochezze umane che non dovrebbero rientrare in una Missione alta e nobile come quella del nostro Movimento.
Un crozziano De Luca esclamerebbe: “Personaggetti!”
Ma resta il problema di dare la dignità a chi la merita e la chiede.
Allora sorge spontaneo il desiderio di manifestare solidarietà a chi, per l'ennesima volta, cozza contro il muro di una dirigenza confederale inadeguata rispetto alla reale Missione del Movimento, rappresa, invece, nel minimo obiettivo di tenere una gestione per i propri fini personalistici di miope occupazione.
Come fare?
ISCRIZIONE IN MASSA ALLA 
MISERICORDIA DI MONTESILVANO !!!!

venerdì 29 settembre 2017

RIFLESSIONI SULLA RIFORMA: N. 3 – Il Caso del Coordinamento di Napoli.

A seguito della lettura della legge delega di riforma del Terzo Settore, si comprende come una delle finalità sia costituita dalla più puntale definizione del principio di Democraticità.
Sia pure espressa sotto forma di principio è destinata ad incidere sensibilmente ai fini della disciplina fiscale. Infatti, le agevolazioni fiscali previste per il Terzo Settore sono subordinate all’esistenza di una struttura democratica con una partecipazione attiva ed effettiva degli associati alla vita associativa.
E’ noto che l’Agenzia delle entrate, al fine di verificare l’osservanza di tale principio, punti l’attenzione (tra i vari elementi) sulle funzioni di direzione e coordinamento delle associazioni.
La rilevanza di tali riflessioni non sfugge al nostro mondo. I Legali Rappresentanti ne intuiscono la preziosità e la pericolosità.
Basterebbe invero una distrazione sul concetto/principio della DEMOCRATICITA’ e si mettono a rischio tutte le agevolazioni fiscali concesse dalla normativa …

Ora veniamo a noi.
Ai numerosi commissariamenti che si succedono senza l’adesione delle cellule di base, alle regole di democratica elezione che riserva rappresentanti alla sola maggioranza, alla assoluta neghittosa intolleranza verso le minoranze e, comunque, ai pensieri non omologati, etc. etc.
Addirittura veniamo a casi estremi dove si sostengono incarichi di direzione e/o coordinamento in maniera artificiosa ed artificiale, ai coordinatori sfiduciati da oltre un anno su cui non si convoca il coordinamento per evitarne la surroga e questo anche ad oltre due mesi dalla scadenza entro la quale lo stesso presidente nazionale aveva indicato l’obbligo di rinnovo dei coordinatori in tutto il movimento!
E non basta …
Benché non perfezionato per la mancanza di un membro la Conferenza Regionale della Campania, in barba a chi aveva posto la questione di fiducia, si riunisce col coordinatore di Napoli e provincia sfiduciato e questi partecipa a decisioni importanti per tutto il movimento.
E ancora non basta …
Si convocano le elezioni individuando nel confratello Alberto avv. Corsinovi il responsabile di Confederazione deputato a presiedere alle operazioni. Per un lutto sopraggiunto al confratello si annulla la convocazione (nonostante lo stesso abbia mantenuto tutti gli altri impegni assunti ad eccezione delle elezioni del Coordinatore di Napoli) e non si pensa nemmeno di sostituirlo con un altro consigliere nazionale (in Campania ne esistono due) né a distanza di altre settimane lo stesso Corsinovi si appresta a colmare il ritardo.
La DEMOCRAZIA ha fatto la fine della GRATUITA’: plasmata a piacere dei dominanti.
Del resto dopo il traguardo a cui è arrivato il Consorzio OPERE DI MISERICORDIA (dove invece di nominare un direttivo si è preferito “commissariare” con un Amministratore unico) penso che al Coordinamento di Napoli e Caserta resti una sola speranza: che si possa trovare ancora qualche confratello disponibile a commissariare il coordinamento, magari attingendo nella fucina di commissari che è diventata la Ven. Misericordia di Empoli.
Almeno non avremo un coordinatore che non riceve la fiducia delle Misericordie che rappresenta.


Sarà interessante continuare lo studio della Riforma badando agli strumenti di controllo chiamati a vigilare sulla distorsione del principio della Democrazia nelle organizzazioni del Volontariato e, soprattutto, a verificare le responsabilità che si cumulano nella posizione di membro del Consiglio Direttivo qualora non si vigili sulla osservanza dei principi fondamentali.

venerdì 1 settembre 2017

Professione Volontario: RIFLESSIONI SULLA RIFORMA N.2 - Art. 17

I Volontari, ormai,  non sono presenti solo nelle organizzazioni di volontariato ma in tutti gli ETS (enti di terzo settore – v. il post RIFLESSIONI SULLA RIFORMA: N. 1 – SIAMO TUTTI ETS! Del 3 agosto scorso) che sono “tenuti a iscrivere in un apposito registro i volontari che svolgono la loro attività in modo non occasionale”.
Su questi volontari si intrattiene l’articolo 17 del nuovo Codice, collegandoli comunque al principio della Gratuità con il terzo comma dell’articolo, sostenendo che “L’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere rimborsate dall'ente del Terzo settore tramite il quale svolge l’attività soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata, entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall'ente medesimo. Sono in ogni caso vietati rimborsi spese di tipo forfetario.”
Ma subito dopo al comma 4 il legislatore si rimangia tutto e, cedendo al momento buio della crisi, inventa la professione volontario, sottopagando, sfruttando le necessità che attanagliano i nostri giovani ed i nostri anziani inventa il modo più bieco per offrire lavoro nero per i lavori più nobili e più umili che si possono svolgere accanto ai bisognosi.
Ritorna sui suoi passi e ammette un rimborso spese forfettario ed autocertificato purché non superino l’importo di 10 euro giornalieri e 150 euro mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso.”
Non riflette, l’ingenuo legislatore, che iscrivendosi a 6 associazioni e svolgendo 10 servizi di 3 ore al mese in ciascuna di queste associazioni, cooperative, fondazioni … ovvero ETS, il “volontario” recupera 900 € al mese esentasse e non pensionabile in perfetto stile di lavoro nero legalizzato lasciandosi sfruttare dai caporali del volontariato che, ormai, fanno lobby di alto bordo impegnando questi ragazzi nelle assistenze domiciliari, nei servizi di emergenza o nei centri per l’immigrazione.
Non devo certamente essere io a far notare a quanti mi onorano di leggermi, che oggi i commessi di un bar lavorano giornate intere per 300 € al mese ovvero 10 € al giorno. Un pensionato in pensione minima tira a vivere con 600 € al giorno e, se fa volontariato, potrà incrementare del 25% il suo reddito.
Non che questo non ci faccia contenti! Anche il nostro destino di prossimi pensionati potrebbe essere alleviato da tale ristoro.
Prevediamo con piacere che le file della cooperazione si ripopoleranno del corpo volontario e che così potranno fare a meno di far firmare le dimissioni all’atto delle assunzioni.

Ma non possiamo far finta anche di descrivere con profonda amarezza il cammino che intraprende la GRATUITA’ che passa da nobile principio di garanzia della spontaneità e della sensibilità dell’individuo a volgare copertura di giochi di legalizzazione del lavoro nero.

giovedì 3 agosto 2017

RIFLESSIONI SULLA RIFORMA: N. 1 – SIAMO TUTTI ETS!

Da oggi siamo tutti ETS.
Dimenticate le sigle che hanno fatto una epoca: odv, onlus, aps etc. Queste cedono il passo ad una nuova casta, agli Enti del Terzo Settore, appunto ETS!!!
Con la riforma un solo Albo Nazionale nasce ed accoglie il Volontariato vero e gratuito come l’Impresa Sociale in cui si affacciano anche i dividendi.
Secondo le tecniche comunicative di Carlo V  siamo tutti nobili.
L’episodio è famoso. Nel 1541 ad Alghero, terra catalana, Carlo V - il sovrano sui cui domini non tramontava mai il sole - dovette vedersela con una folla vociante e petulante che chiedeva titoli e onorificenze. A quel punto - pressato com’era da impegni pubblici e anche da private esigenze fisiologiche - se la cavò con un annuncio definitivo: «Estad todos caballeros», siate tutti cavalieri.
Molti si sono ispirati, nel corso dei secoli, alla lezione imperiale. Che realizza tuttavia i suoi maggiori trionfi, a ben pensarci, nell’Italia di oggi (e anche di ieri). 

Saranno le Attività a decretare l’appartenenza agli ETS. Insomma per poter essere un ETS dovrai fare certi mestieri particolari. Quali chiederete? Le cosiddette «attività di interesse generale» e che abbiano «finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale»! bellissime parole, ma nel pratico vediamo che il legislatore le ha incluse praticamente tutte, da quelle sociali e sanitarie, alla formazione, alla salvaguardia dell’ambiente, dalla cultura (editoria compresa) alle attività di turismo sociale e religioso, dalla cooperazione internazionale al commercio equo, dall’agricoltura sociale all’adozione internazionale passando per i «servizi ad enti del Terzo settore resi da enti composti in misura non inferiore al 70 per cento da enti del Terzo settore».

giovedì 27 luglio 2017

Chi paga i debiti del CARA?

Dopo i dipendenti del CPT di Bari (gestito dalle Misericordie) e quelli del CARA di Gradisca (gestito da Connecting People) ed altre vicende che si sono ripetute nelle strutture per l’immigrazione ora tocca ai dipendenti del CARA di Isola Capo Rizzuto a dover vivere quel momento in cui sparisce il datore di lavoro e non sai più chi ti deve le spettanze sacrosante dovute per il lavoro che hai svolto.

Certamente non saremo noi a dover fare proposte e trovare soluzioni anche e soprattutto perché ci sembrano ovvie e scontate pur se mai applicate.

A noi tocca difendere i diritti di coloro che risultano i più deboli in questo momento, coloro che in un mercato del lavoro asfittico si ritrovano senza lavoro e con arretrati da avere e, purtroppo senza potere contrattuale alcuno.

Figli indesiderati di uno scandalo impopolare ed incapaci di far sentire la loro voce e che, nemmeno nelle fila delle gloriose Misericordie d’Italia, trovano il conforto della Solidarietà. Tutti nascondono il problema. 
Quelli che sino ad ieri erano la forza produttiva del CARA che rendeva milioni di euro, oggi sono trattati come il relitto dei relitti.

I diretti interessati dicono: “Noi siamo in una situazione molto difficile per colpa di Misericordia ci stanno prendendo in giro tutti.”,  “… siamo depressi e sfiduciati specie nei confronti di ...Firenze. loro non stanno facendo granché per chi si trova nelle nostre condizioni causate poi da loro poi dicono che questa associazione rappresenta il massimo della Carità. Ma….”


Noi non possiamo rimanere indifferenti e speriamo che anche quelli che recentemente stanno dando ordine di limitare la diffusione dei nostri articoli, abbiano la compiacenza di fare proprio questo presente e collaborino a diffonderlo.

martedì 25 luglio 2017

D I M I S S I O N I

http://www.wereporter.it/intercettazioni-jonny-turtoro-dorina-bianchi-si-dimetta/

A questo link potrete leggere che “Paola Turtoro, portavoce regionale di Azione Identitaria Calabria, chiede le dimissioni del sottosegretario Dorina Bianchi, di Alternativa Popolare, in seguito alla pubblicazione di alcune intercettazioni tra la senatrice e Leonardo Sacco, ex governatore della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Jonny. “

Ora noi tutti sappiamo che anche i vertici di Confederazione, a parte Leonardo Sacco, che ne sta rendendo conto alla Giustizia, sono stati coinvolti in intercettazioni al riguardo.
Non voglio trarre conclusioni affrettate né formulare richieste di dimissioni che la tracotanza di alcuni personaggi manderebbero tranquillamente nel vuoto, ma almeno vogliamo essere responsabili e fare chiarezza sulle poche proposte che sono venute da Confederazione nei giorni a seguire dopo gli eventi di Isola Capo Rizzuto.
L’alta dirigenza  della Confederazione ha proposto essenzialmente la costituzione di una Authority di sorveglianza sulle Misericordie per evitare che si ripetano cose che tutti sapevamo e che ci erano state fatte notare da autorevoli fonti nei dieci anni precedenti.
Authority si traduce in italiano con autorità non con autorevolezza!!!
Quale autorevolezza avrebbe questa dirigenza nazionale per validare una Authority di controllo se da dover essere controllata, per l’operato sin qui svolto, è proprio la Confederazione Nazionale !!!

Questa Confederazione ha commissariato, espulso senza, a volte, nemmeno motivare ai commissariati ed agli espulsi gli atti che si prendevano. Questa Confederazione ha Probiviri e Saggi che mai hanno preteso chiarezza su questi atti.
Questa Confederazione che, non per le mie personali denunce che né Corsinovi né Trucchi conoscevano, certamente sapeva da L’Espresso, da Servizio Pubblico, dalla Corrispondenza intercorsa con il Forum del Terzo Settore e dall’Avvenire, certamente sapeva di Isola Capo Rizzuto e di Lampedusa !
Questa Confederazione che non ha avuto il coraggio nemmeno di aprire una commissione di indagine su quanto si operava in quei luoghi, dovrebbe, poi, controllare e operare da Authority sulle centinaia di Misericordie e sezioni che laboriosamente e coerentemente con i nostri Principi lavorano in tutta la Penisola per la Gloria di Nostro Signore?!?!
Questa Confederazione che quando “commissaria“ Isola di Capo Rizzuto non trova di meglio che inviare colà un Dipendente a predicare di Volontariato e Gratuità?!?

Dimissioni? No, non è il caso.
Prima bisognerebbe provare vergogna per quel che si è costruito!

sabato 15 luglio 2017

Isola C. R.: a due mesi dai noti fatti di cronaca, ospitiamo il primo governatore della MIsericordia di Isola Capo Rizzuto.

In questi giorni si parla di profeti ovvero fratelli di Misericordia che avrebbero annunciato cosa sarebbero diventate ora le Misericordie e la Confederazione, infatti ci ha azzeccato in pieno.
Seppur non si e' 1244 quando il nostro volontariato si svolgeva gratuitamente con la buffa, per umilta', non si faceva nemmeno conoscere, ora nel 2017 si parla di volontari professionisti (dipendenti o come nel nostro caso dirigenti pagati e strapagati), ma anche di dipendenti che aspettano di essere retribuiti, nonostante abbiano svolto servizio, e nessuno si vuol curare di loro e prendersi le loro responsabilita', perché cari succede anche questo. Ebbene i nostri valori principali sono nel dare soccorso a chi ha bisogno. I tempi sono cambiati e anche la necessita' di avere un lavoro all'interno delle Misericordie, pero' permettetemi, non si puo' essere un dipendente di Misericordia solo per un riscontro economico o un risalto pubblicitario personale a fine a se stesso, se non si conoscono quei valori iniziali di chi ha creato con sacrifici e a bilanci zero, tutto il movimento sull'aspetto di carita' fraterna e di pietas umana. 
Il dipendente e molto più i dirigenti, maggiormente devono essere professionali e devono sempre aggiornarsi ma devono essere volontari che vivano nella pienezza della Misericordia , e ne osservano i regolamenti e soprattutto la buona condotta, altrimenti in tal caso non si chiama piu' Misericordia, ma altra associazione o cooperativa che non ci appartiene, dove alla base principale vi e' il lucro, non considerando l'onesta' , la legalità e soprattutto la moralità del servizio che si offre.
Confratello Giuseppe GUARINO

venerdì 23 giugno 2017

UN EVENTO DA SEGUIRE!

Terremoto all’improvviso
Dal 23 al 25 Giugno 2017 a Castilenti (TE)

La Misericordia di Montesilavano, da oggi per una tre giorni di dibattiti ed esercitazioni, affronterà un tema chiave dell’intervento nelle calamità in Protezione Civile: La Psicologia dell’emergenza.

La psicologia dell’emergenza ha come finalità lo studio, la prevenzione e il trattamento dei processi psichici, delle emozioni dei comportamenti che determinano prima, durante e dopo gli eventi critici.
E’ una frontiera mai affrontata a sufficienza per chi, come le Misericordie, tendE a giungere sui luoghi degli eventi calamitosi nelle ore immediatamente successive all'allarme e a permanere in quei territori per periodi lunghi sino ad assorbimento resiliente del colpo.

Come ci ricordano le brochure dell’evento: “Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore” (Sigmund Freud)

Ci piace qui raccogliere, appunto, lo spirito con cui va senz'altro rivisto il progetto di intervento di Protezione Civile del terzo millennio. Al volontariato toccherà sempre di più di occuparsi degli aspetti di UMANIZZAZIONE dell'intervento tecnologico ed iperprofessionalizzato. 

Forse la strada battuta, anche dalle unità confederali, sino ad ora non ha avuto proprio questo segno ed è, probabilmente per questo, che l’evento (così ci viene riportato da ambienti accreditati) non è stato visto benissimo da alcuni personaggi dominanti ed intestarditi in vecchie retroguardie.

Ci sembra, invece, opportuno, dare il via a questi approfondimenti e ci auspichiamo una intensa partecipazione alla kermesse abruzzese che ci aiuta anche a ritrovarci in un momento non proprio brillante della vita confederale.

mercoledì 14 giugno 2017

Irregolari sulle ambulanze: sanzioni alle associazioni di volontariato


            tratto da  EMERGENCY LIVE
·         13 GIU 2017


L’ispettorato del Lavoro è entrato nelle sedi di alcune associazioni, verificando la realtà dei volontari in ambulanza. Risultato: 150 mila euro di multe e recupero dei contributi non versati. 25 controlli su 27 hanno dato esito positivo.

FERRARA – L’Emilia Romagna non è solo la terra della battaglia fra medici e infermieri sul riconoscimento delle competenze professionali. Inizia ad essere anche la terra dove il lavoro nero mascherato da volontariato non è più tollerato. A Ferrara infatti – dopo che qualche mese fa è iniziata una battaglia fra cooperative e associazioni ( LEGGI – LEGGI – LEGGI ) – è scattata una rete di controlli dell’ispettorato del lavoro, che ha cercato di verificare la corretta applicazione dei contratti professionali e il corretto uso della figura del volontario in ambulanza. Ne da notizia l’edizione di oggi della Nuova Ferrara con un servizio ampio, dal titolo inequivocabile: “Irregolari sulle ambulanze sanzioni per 150 mila euro”.

L’ispettorato del Lavoro ha controllato i servizi affidati dall’ASL alle associazioni di soccorso. Secondo quanto ricostruito dal braccio ispettivo dell’INPS, dai registri di alcune associazioni è emerso un impiego fuori norma di alcuni volontari: circa 400 mila euro di reddito imponibile non sono stati dichiarati all’ente previdenziale, soldi che avrebbero dovuto essere versati dalle associazioni al personale in servizio come reddito e come contributo previdenziale. In particolare gli accertatori hanno valutato come alcune persone – infermieri o autisti-soccorritori secondo la Nuova Ferrara – non fossero state inquadrate correttamente ma come volontari, mentre avrebbe dovuto esserci in essere un rapporto di dipendenza. L’accertamento ad ampio raggio dell’ispettorato è durato alcuni mesi ed è stato completato a Maggio. Vi hanno collaborato sia l’ispettorato di Ferrara che quello di Rovigo, in collaborazione con Guardia di Finanza e INPS.

Le contestazioni sono importanti: dai registri è emerso che 25 dei 27 operatori sottoposti a controllo, che erano inquadrati come volontari, avrebbero dovuto essere stipendiati come dipendenti. La loro presenza programmata sulla base di turni di lavoro infatti non sono state reputate conformi ai canoni della prestazione volontaria. Questa prestazione infatti deve essere saltuaria e non quotidiana, deve essere accessoria a un altra attività di sostentamento e non deve prevedere mansioni specialistiche (LEGGI) .
Le sanzioni erogate quindi, per i mancati versamenti dei 400 mila eruo, sono pari a 150 mila euro. I controlli sono stati effettuati poi sui compensi ricevuti dai lavoratori, che dovrebbero essere stati limitati ai rimborsi spese.

L’ASL di Ferrara nel 2016 ha quantificato attorno al 35% i servizi di trasporto sanitario assegnati al volontariato in tutta la provincia. Nel 2016 è stata però attivata una convenzione anche per quanto riguarda l’emergenza-urgenza che, fino ad allora, era stata prerogativa dell’ASL stessa. La situazione quindi dovrà essere dipanata con maggiore chiarezza in futuro, anche perché i comportamenti irregolari mettono a rischio i buoni rapporti fra le associazioni e gli stessi volontari, oltre ad alimentare un clima di diffidenza nei confronti di chi applica e utilizza con correttezza il volontariato in emergenza sanitaria.

sabato 10 giugno 2017

Torniamo alle origini

Bisogna ritrovare le motivazioni del passato e la speranza nel futuro. 
Per questo ci vuole umiltà e capacità di progetto.
Sono qualità inconciliabili con un sistema di potere feudale fatto di privilegi per gli amici e di consenso raccattato con l’antica tecnica della divisione delle truppe, costruito con epurazioni non motivate e con taciute tolleranze dell’intollerabile!
Il sistema Trucchinovi è arrivato al capolinea.
Al nuovo Consiglio, anche se generato da quel sistema malato da ingerenze oggi finalmente insopportabili, tocca il colpo di reni. Tocca ad esso chiamare il Movimento ad una riflessione che vada alla scoperta della strada smarrita.
Le Misericordie come aziende senza anima, sono un modello non più perseguibile. Antistorico per le esigenze della Società in cui lavoriamo ed a cui dovremmo portare Speranza e non corruzione. 
Modello antistorico perché va contro la nostra Storia.
La nostra proposta è un'Assemblea diffusa che discuta, che susciti l'incontro, che chiarisca gli errori del passato, che prospetti le soluzioni, che dia ruolo ai Volontari, che li faccia sentire Consorelle e Confratelli, che non si limiti ad invocare gli otto secoli di storia come un paravento ma che ne meriti l'eredità.

martedì 16 maggio 2017

MISERICORDIA PER LE MISERICORDIE



Avrei un forte imbarazzo da dove cominciare questo scritto. 

Ho deciso di cominciare dalla fine. Comincio col rispondere alla lettera riportata nel riquadro. Lettera inviata da Lisa e Luca, dopo che lo scandalo è scoppiato all’indomani della loro elezione di sabato scorso negli organi della Confederazione Nazionale delle Misericordie.

Cari Lisa e Luca, voi non siete arrivati in questo movimento da ieri ma dall’altro ieri. Entrambi conoscete da tempo quello che accadeva. Sapete che per essere eletti avete avuto appoggi da alcune aree e dato appoggio alle stesse. Avete contribuito alla perpetuazione del sistema appoggiando la continuazione della presidenza Trucchi (candidato unico che non riceve, in verità, il suffraggio nemmeno della maggioranza delle Misericordie).
Siete l’ennesimo prodotto di quel sistema che , ignaro delle nostre denunce, ci ha emarginato scoprendo giovani talenti e bruciandoli sull’altare della connivenza.

Io non vi ho votato. Io sono stato con chi, secondo i verbali ufficiali dell’ultima Assemblea, ha perso.ma che alla luce delle verità che stanno emergendo, insieme a me, a Giuseppe Di Minica, a Claudio Reali, a Santo Carnazzo, a Raoul Caneschi, a don Roberto Tempestini, etc.etc. hanno stravinto in questo tempo prendendo le distanze ed avendo il coraggio di posizioni chiare.

Se volete festeggiare la vostra elezione prendete l’iniziativa di una intensa attività penitenziale di preghiera!

Cominciate a fare i consiglieri. Consigliate a Trucchi e a Corsinovi, nuovo commissario di Isola C.R., di chiedere scusa alle migliaia di volontari, consorelle e confratelli di vera Misericordia, per avere sempre difeso le operazioni che avvenivano colà, di aver governato la Confederazione anche con quei proventi, di non aver mai esternato alcuna perplessità a riguardo.

Non fate come il Ministro Alfano. Non correte a strappare le foto imbarazzanti dall’album di famiglia! Sappiate essere all’altezza della migliore tradizione cattolica: CHIEDETE PERDONO!

venerdì 12 maggio 2017

ELEZIONI DEGLI ORGANI SOCIALI DELLA CONFEDERAZIONE DELLE MISERICORDIE D’ITALIA



“11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. “              Gv 10,13


Il buon pastore è l’opposto del pastore mercenario, che fa questo mestiere solo perché pagato, che guarda alla ricompensa per il lavoro, ma che in verità non ama le pecore: queste non gli appartengono, non sono destinatarie del suo amore e non contano nulla per lui. Lo dimostra il fatto che, quando arriva il lupo, egli abbandona le pecore e fugge via: vuole salvare se stesso, non le pecore a lui affidate! (dal commento di Enzo Bianchi del Monastero di Bose)

CONSORELLE E CONFRATELLI SFORZIAMOCI DI SCEGLIERE I SEGUACI DEL BUON PASTORE E ALLONTANIAMO GLI EMULI DEL MERCENARIO !!!!!