mercoledì 21 dicembre 2011

AUGURI

Non occorrono frasi fatte per portare gli auguri di Natale al mondo. è un giorno come gli altri in cui se uno ti spinge ricambi col sorriso, se qualcuno ti chiede un aiuto tu ti affretti a darglielo, in cui tutti si sforzano di essere un pelino più buoni e comprensivi. semmai sono gli altri giorni ad essere diversi da quello che noi dovremmo tentare di farli diventare.
Per i volontari delle Misericordie ogni giorno è Natale!
Fraternamente. Peppe De Stefano

lunedì 25 aprile 2011

INTERVENTO DI SANTO CARNAZZO: CONFEDERAZIONE VISTA DALLA SICILIA

Ai Governatori di Misericordia della Regione Sicilia.

Gentili Consorelle e cari Confratelli,

desidero fornirvi qualche notizia in merito ai lavori dell’Assemblea Nazionale delle Misericordie, che si è tenuta il 16 del c.m. a Montecatini Terme.

Per meglio comprenderne gli sviluppi è utile una prefazione.

Nel 1999 ritenemmo indispensabile per la crescita del Movimento, specialmente nelle aree meno sviluppate, un decentramento reale con autonomia d’aggregazione. Su questa linea politica ci siamo ritrovati in tanti, primo fra tutti il mio amico Beppe De Stefano; con Lui ho condiviso aspettative, lotte di governo e di opposizione confederale (molta più opposizione che governo, invero!). Di questi anni ho un ricordo intenso e posso dire, con la consapevolezza di chi non teme smentite, che mai ci è mancata lucidità ideale e disinteresse personale. Anni di piacevole impegno che si sono condensati, in ultimo, nel documento detto di Cassano; in questo elaborato sono riportate le nostre proposte su come articolare la nuova Confederazione, stante che la vecchia è al collasso economico e gestionale, e che appare sempre più interessata a gestire i piccoli problemi di singole Misericordie che ad elaborare strategie comuni.

Centrale nella nostra proposta è il nuovo statuto; questi deve prevedere che il Movimento si articoli in Associazioni di 2° e 3° livello, autonome ed aggregate sia per territorio che per tematiche operative. L’insieme di questi soggetti autonomi, liberamente costituiti, confluiscono nel nuovo soggetto nazionale.

Questa visione è stata osteggiata negli anni, con forza spasmodica, sia dai Confratelli toscani che dai nostri Confratelli Siciliani, che di Essi sono politicamente sodali. Per questa linea politica siamo stati attaccati, e lo siamo ancora, quindi per una visione politica innovativa e non per le nostre scadenti qualità di governo.

Ritornando a Montecatini Terme, durante il Consiglio nazionale di giorno 15 c.m., e successivamente in Assemblea, è stata approvata all’unanimità una proposta della toscana, che impegna il Movimento ad approvare entro settembre 2011 il nuovo statuto confederale, compiutamente e pienamente autonomista, ed a portare con questo nuovo strumento le Misericordie al voto nazionale.

Quindi con tale approvazione all’unanimità si evidenzia:

1. la lungimiranza della nostra visione politica,

2. la nuova volontà della toscana, che renderà economicamente autonome le proprie aggregazioni regionali di 2° livello, dopo essersi presi, senza colpo ferire, l’autonomia politica ed amministrativa,

3. le ricadute che da questo cambio di volontà si avranno sui territori extra toscana,

4. il pieno insuccesso dell’attività politica dei nostri Consiglieri nazionali,

5. la necessità che anche sul territorio siciliano inizi la stagione dell’aggregazione, per migliorare la capacità di ideazione e di risposta.

Potremmo anche lagnarci che sino a quando era la periferia a chiedere l’autonomia, la lotta della Confederazione e dei nostri Consiglieri nazionali è stata spietata; quando dopo a chiedere l’indipendenza, economica, politica e amministrativa, è stata la Toscana si procede all’unanimità.

Ma noi non lo pensiamo; non ci interessa.

Siamo soddisfatti che le nostri tesi politiche, oggi, abbiano ottenuto l’unanimità, e che da questa fase riparte una nuova politica di crescita dei territori.

Non mi nascondo certo che quanto di grave è successo, e continua ancora a succedere, in Sicilia, ci costringerà a dividerci; ma ritengo altresì che tale divisione operativa dovrà vedere in futuro una nuova coesione, basata sul rispetto delle regole e della verità, sulla democraticità delle cariche elettive, sulle idee, sugli ideali e sui valori.

Per tutto ciò ritengo che è giunta l’ora che si crei in Sicilia la prima aggregazione di 2° livello; una aggregazione che abbia al pari di quelle toscane piena autonomia e riconoscimento.

Per questo nuovo orizzonte mi spenderò da oggi, nel solo e pieno interesse delle Misericordie.

Come da sempre.

Vi invio i miei più sinceri auguri di una felice e santa pasqua.

Fraterni saluti

Santo Carnazzo

Coordinatore Misericordie della Provincia Catania

mercoledì 20 aprile 2011

AUGURI


LA PACE E LA SERENITA'
SONO I SEGNI DELLA RESURREZIONE.

BUONA PASQUA
AI POVERI ED AI SOFFERENTI
AI VOLONTARI CHE LI ASSISTONO
ALLE SORELLE ED AI FRATELLI DI MISERICORDIA

E BUONA PASQUA
ALLA CONFEDERAZIONE
ED A TUTTE LE MISERICORDIE D'ITALIA.

domenica 17 aprile 2011

L'ASSEMBLEA CONVERGE SULLE NOSTRE POSIZIONI

Il Consiglio Nazionale e l’Assemblea a Montecatini convergono unitariamente sulle posizioni da sempre sostenute da “quelli di Cassano” e ribadite recentemente nella proposta all’Assemblea.

In convergenza con altre importanti componenti del Movimento, si è trovato finalmente il coraggio di fare chiarezza sul progetto di una Confederazione rinnovata nel segno del decentramento delle responsabilità di rappresentanza e della fermezza nei princìpi. Tutto nel tentativo di sublimare la Confederazione Nazionale verso le nuove frontiere sia del confronto con le autorità centrali e comunitarie quanto del contributo indispensabile all’opinione pubblica italiana segnandola verso l’impegno nella costruzione della Civiltà dell’Amore fatta di capacità di accoglienza e di applicazione della sussidiarietà e di solidarietà.

Per la prima volta, finalmente, le Misericordie, stanche del prolungarsi estenuante dei lavori avviati sin dalla precedente legislatura, detta i tempi di questo impegno indicandone, come avevamo proposto da questo blog, il completamente prima del rinnovo degli organi come si può evincere dal testo della mozione approvata ad unanimità di seguito riportato.

Mozione

L’Assemblea Nazionale delle Misericordie, riunita a Montecatini il 16 Aprile 2011, udita la relazione del Presidente Roberto Trucchi nonché gli esiti dei lavori del Consiglio Nazionale riunitosi ieri;

ESPRIME soddisfazione per i passi importanti compiuti in questi mesi verso il processo di riunificazione del Movimento con la Misericordia Madre attraverso una revisione- da tempo auspicata . dallo statuto confederale;

APPROVA in tal senso la costituzione della Commissione incaricata dal Consiglio Nazionale – espressione di tutte le realtà territoriali – che, presieduta dal confratello avvocato Mauro Giovannelli, porti alla definizione di una proposta di nuovo statuto a partire dai principi contenuti nel documento redatto a fine 2010 dal precedente gruppo di lavoro per l’unità del Movimento guidato dallo stesso Giovannelli;

CONCORDA sulla necessità – ormai ineludibile ed approvata da tutti – che il nuovo statuto delle Misericordie esprima un decentramento completo e compiuto di soggetti pienamente autonomi a livello regionale e – laddove possibile e necessario – anche sub regionale., nel quadro di un sistema di garanzia e di controllo che rafforzi la centralità della Confederazione Nazionale quale soggetto di rappresentanza unitaria del Movimento;

INVITA la Commissione a valutare nel suo lavoro la necessità di mantenere ed anzi integrare e valorizzare le esperienze inter-associative tra Misericordie già da tempo esistenti ed operative a livello locale;

CONDIVIDE il percorso disegnato dal Consiglio Nazionale che vede la Commissione Statuto completare il proprio lavoro entro il 15 Giugno prossimo con la stesura di un testo da discutere poi in Consiglio Nazionale e presentare alle Misericordie entro il mese di Luglio, con la successiva convocazione dell’Assemblea Straordinaria per l’approvazione del nuovo Statuto entro settembre;

CONFERMA l’impegno per l’indizione dell’Assemblea elettiva della Confederazione entro i tempi definiti dal Consiglio Nazionale;

AUSPICA infine che questa prospettiva comune e soprattutto il senso di responsabilità e l’amore per il nostro Movimento consentano di superare le tensioni e le astiosità manifestatisi negli ultimi anni e di rilanciare il ruolo della Confederazione Nazionale e dei nuovi soggetti territoriali a fianco delle Misericordie nell’aiuto al prossimo ed alle nostre comunità.

Stiamo vivendo una svolta!

martedì 12 aprile 2011

UNA PROPOSTA PER MONTECATINI

L’appuntamento è a Montecatini per il 16 aprile. Le Misericordie si incontrano per l’assemblea ordinaria per approvare il bilancio ma soprattutto per cominciare la riflessione in vista dell’assemblea elettiva prevista per fine settembre a Roma.

Gli anni appena trascorsi passeranno alla storia come la “gestione Brunini” eletto quattro anni fa sulla base di un programma riassunto nel “Manifesto per l’unità”.

La nostra posizione rispetto a quella linea fu da subito di scetticismo e contrapposizione.

L’unità deve nascere da un dibattito tra le idee diverse e non dallo strozzare questo dibattito in ragione di riflessioni ed opportunismi elettorali come era alla base di quella compagine.

Risalendo nel blog troverete tutti i dettagli di questa interpretazione di quel momento.

Oggi non si deve ripetere quello che si riconosce universalmente essere stato un errore epocale che ha segnato quattro anni di inefficienza e di smarrimento proprio di quella unità nel cui nome si era partiti.

L’uscita di Misericordie storiche dalla famiglia confederale, tra cui la Misericordia di Firenze Duomo, basti per stigmatizzare questi anni.

Con senso di responsabilità siamo pronti a dare un contributo per risolvere il pantano in cui siamo stati cacciati tra rivendicazioni personalistiche e prese di posizione capricciose e provocatorie.

Ma per poter agire in tal senso bisogna accettare che c'è necessità, sin da subito, di puntare ad affrontare i nodi statutari che potranno consentire l’ammodernamento della struttura confederale pur tenendo fermo il timone sui princìpi del Movimento.

Avanti ma Fermi”, ossimoro del grande La Pira, fu il motto con cui ci contrapponemmo a quel Manifesto. Ed ora più che mai esso ci indica la linea da seguire nel dibattito confederale.

Avanti nell'azione di adeguamento ai tempi, alle novità di decentramento istituzionale in atto in Italia, ma Fermi nei momenti ispiratori, nel riferimento fondamentale della Chiesa Cattolica e nella vigilanza che questo riferimento ci impone.

L’appuntamento deve essere con la chiarezza: se non la facciamo prima della tornata elettorale la rinvieremo, inutilmente, di altri quattro anni! E questo non è sostenibile da parte di un movimento dilaniato da aspri confronti locali che stanno segnando solchi che, se li lasciassimo incancrenire, diventerebbero insormontabili.

Subito il confronto, dunque, e in base ai numeri che si raccolgono in questo ultimo appuntamento prima dell’assemblea elettorale si acceleri il processo di ricostruzione, con concretezza e con serenità rimettendoci sin d’ora alle volontà espresse dalle Misericordie stesse.

La proposta:

• si voti sul bilancio con l’approvazione di un documento che affronti i temi del decentramento e deleghi il consiglio nazionale ad esprimere entro giugno la proposta definitiva a partire dalla bozza di statuto approvata nell’assemblea di Firenze Rifredi e, costata, allora, diversi mesi di riflessione a diversi confratelli impegnati nella Commissione Zileri ;

• si riconosca almeno l’autonomia decisionale e di rappresentanza al livello regionale;

• si individuino le modalità di elezione e di contribuzione coerenti con le scelte fatte per i punti precedenti.

Aspettiamo contributi da chiunque legga queste poche righe per preparare nel migliore dei modi Montecatini 2011!

domenica 10 aprile 2011

Le sette opere di Misericordia corporale commentate da Erri De Luca in Cattedrale a Napoli

Sette opere di Misericordia
Si definisce non credente piuttosto che ateo perché «esclude la divinità per se stesso e non per gli altri» ma allo stesso tempo ammirato da taluni cristiani per la praticità con cui aiutano il prossimo, «come se non stessero facendo niente».

Lo scrittore Erri De Luca è in Cattedrale affollatissima, alle sue spalle una gigantesca installazione di sette metri (realizzata dall'imprenditore Giacomett) che riproduce "Le sette opere di misericordia corporale" di Caravaggio. È qui perché ha risposto all'invito del cardinale Sepe, l'unica autorità civile riconosciuta in città secondo lui, per celebrare il Giubileo dell'arte, il 31 marzo, ultimo appuntamento del mese di marzo, dedicato dalla diocesi alla cultura. E da ospite, dice, offre una rilettura dello splendido dipinto di Caravaggio, icona del Giubileo e di Napoli, e delle sette opere di misericordia in esso racchiuse (anche se, secondo la successiva esposizione di Nicola Spinosa al Pio Monte, in realtà le "misericordie" raffigurate nel quadro sono sei perché tanti erano gli aristocratici che l'avevano commissionato).

Il corpo è una stanza che noi abitiamo solo per un periodo, fa notare De Luca a proposito di "Seppellire i morti". «Quando moriamo dobbiamo restituire l'appartamento e a prendersene cura sono i vivi, nell'atto misericordioso della sepoltura».

Al "Visitare i carcerati", invece dedica un ricordo personale: «La mia generazione politica ha avuto il merito di portare i libri in carcere per i detenuti analfabeti - spiega - che rappresentavano l'unica possibilità per raccontare e smaltire il tempo della pena».

Così sulla nudità. «Vestire gli ignudi è un gesto premuroso. Nella storia recente i prigionieri ebrei venivano messi nelle camere a gas nudi perchè spogliare è togliere la dignità che l'abito restituisce».

Per interpretare il "Curare gli infermi", lo scrittore cita il Signore: «Il più grande infermiere è stato Cristo - fa notare De Luca - che riusciva a sanare gli storpi e restituire la vista ai ciechi. Ma non lo poteva fare con tutti, solo con i prossimi. Curare gli infermi è un grande gesto di vicinanza».

L'attualità fa da sfondo alle due "misericordie": "Dar dare bere agli assetati - «l'acqua è natura che non può essere arginata, controllata o privatizzata da nessuno» - e "Dar da mangiare agli affamati": «Il cibo non deve essere ridotto a merce e non serve per fare commercio, non deve avere valore di scambio».

Si affida infine ad una storia per commentare "Alloggiare i pellegrini". «Nel 1941 in una località della Lituania, ci fu una delle tante stragi di ebrei che venivano fucilati e poi fatti cadere in una fossa comune. Un ragazzo calcolò l'intervallo che intercorreva fra una raffica e l'altra. Si gettò nella fossa prima che lo fucilassero.

Dopo molte ore riuscì a liberarsi, fu l'unico sopravvissuto. Cominciò a chiedere aiuto ma tutti lo cacciavano. Ad una vecchia disse di essere il redentore e lei lo accolse. È bene, dunque, accogliere gli stranieri - conclude - perché possono essere migliori di noi».


Da • il blog sociale di pasquale Orlando

domenica 20 marzo 2011

I nodi vengono al pettine!

Intervento al Consiglio Nazionale del 19 marzo 2011 sull'approvazione del Bilancio Consuntivo 2011

Questo intervento sul bilancio consuntivo vuole evidenziare e sottolineare anche interventi già accennati a proposito di altri punti all’odg.


Quanto fosse urgente ad esempio incontrarci già un mese fa, infatti, si evince chiaramente dai numeri riportati oggi in bilancio, in un consuntivo che meglio sarebbe definire consunzione.

Gli organi di questa confederazione brillano solo per l’attività che comportano al documento che l’amministratore ci ha appena illustrato. Null’altro hanno incrementato se non che la voce del “funzionamento degli organi” per il 213 % rispetto al preventivo.

Certo, può capitare che accada, ma al 120 % si avverte il consiglio nazionale o l’assemblea di quello che sta capitando. Ci si sospende i rimborsi delle spese e, se proprio fosse necessario incontrarsi, si ricorre alle nuove tecnologie, ma non si arriva al 213% inopinatamente come se niente fosse.

Almeno si depongano i telefoni! Niente di tutto questo. Anzi, in qualche anfratto della sua doviziosa e puntuale relazione si costringe l’amministratore ad annunciare una probabile stretta sulla spesa telefonica quando si accorge che lo stesso destino (incremento del 123 % rispetto al preventivo) ha subito anche la voce “spese generali”.

Voglio sperare che si sia parlato telefonicamente di questi problemi; voglio sperare che tra i consiglieri di presidenza, i vicepresidenti regionali e i componenti dell’ugem si sia discusso telefonicamente di questa o quella voce di bilancio che stesse lievitando troppo, per trovare una risposta all’ennesima emergenza finanziaria di questo bilancio! Sarebbero da verificare i tabulati e le conversazioni per assolvere una presidenza che tutto ha applicato tranne il principio del buon padre di famiglia.

Del resto siamo ormai da anni abituati ad essere voce nel deserto, Cassandra nostro malgrado, dicemmo (ed eravamo a ridosso delle scorse elezioni) che a Bari (gestione dell'allora CPT) si stava creando un buco di gestione che ci sarebbe caduto addosso. Una speciale commissione partì per la Puglia e chiuse forse un accordo elettorale che portò al "manifesto per l’unità", ma ci rassicurò, a loro dire, che si metteva a posto tutto ed oggi i nodi arrivanoal pettine  inesorabili, ma con estrema lentezza, nella voce oneri diversi per 56.813,50 euro! Ci parlarono di prestiti, di buone e brave misericordie calabresi che avrebbero sopperito ecc. ma eccoci invece di fronte all’ultima parte dell’ennesima colpevole leggerezza di gestione.

E la raccolta Cile l’ho seguita di meno perché so che la protezione civile vede impegnati il fior fiore dei consiglieri nazionali oltre al presidente e l’ugem intero del tempo, eppure oggi sento inopinatamente parlare di incapienza del fondo “raccolta cile” rispetto alle spese effettuate, come voi tutti avete letto nella prerelazione dell’amministratore.

In altri termini abbiamo speso i soldi prima di averli, senza avvertire chi aveva destinato quei soldi a chissà cos’altro!

Se ad esempio bisognava pensare allo sviluppo delle nostre associazioni (forse era troppo presuntuoso il termine sviluppo ma almeno evitare il precoce invecchiamento delle Misericordie) i soldi mancavano di colpo e per fortuna che l’ultimo dipendente impiegato, come fedelissimo nipponico di un imperatore abbondantemente sconfitto da sé stesso, ha pensato bene di dimettersi evitando di spendere quanto previsto!

Non ne parliamo dei progetti! Per fortuna che resta, per la categoria, una voce “Progetto speciale organi dirigenti” di cui noi consiglieri nazionali comuni e mortali nulla sappiamo. Forse era stato riservato all’olimpo pensante della presidenza! Siamo desiderosi di sapere di cosa si è trattato proprio perché resta come monumento ai caduti a testimonianza di altri momenti in cui si progettava tanto e troppo forse.

Tutti morti i progetti tranne questo per gli organi dirigenti per cui spendiamo (dietro finanziamento spero) 63 migliaia di euro e poco più.

Siamo in sede di rendicontazione di bilancio ed è fuori luogo chiedere cosa questo progetto pensava di ottenere, ma visti i risultati che stiamo raccogliendo con quella gestione di organi dirigenti caro fratello Monciatti potevamo evitarci questo sforzo.

Questo consuntivo del resto è testimonianza che la Confederazione nazionale si limita ad investire tempo solo dove ci sono soldi in abbondanza. Ci siamo ridotti e non è poco, per carità, alla grande gestione dei CIE e congeneri. Ma su questo stendo veli pietosi per il momento.

Tutto il consiglio di dicembre di cui avete appena approvato il verbale si chiede come finanziare la Confederazione per lo sviluppo e per i progetti. In un punto di quel consiglio in cui fui assente giustificato, tutti in coro avete biasimato le associazioni che non pagano le quote, anche le vostre stesse Misericordie a volte. Ad unanimità avete detto “basta!” a chi si sottrae a questo dovere di contribuzione. Testualmente vi siete impegnati nel dicembre scorso a:

Il Consiglio nazionale, all’unanimità, relativamente al finanziamento confederale 2011 – in attesa di delineare un nuovo sistema di finanziamento confederale, conferma il sistema di quote previsto per gli anni 2009 e 2010 e ribadisce la necessità inderogabile a precedere alla sospensione delle Misericordie che risultino inadempienti sul versamento delle quote sociali (sia in quota fissa che nella misura del cinque per cento per coloro che hanno entrate derivanti a trasporti sanitari, gestione centri per immigrati ed antincendio boschivo, comunque generate).

Di questo ne riparleremo in assemblea magari quando ci saranno i governatori di quelle Misericordie che si dibattono tra mille difficoltà e potranno dire perché rinunciano al piacere - dovere di versare le quote. Oggi mi inchino alla decisione. Ma delle due l’una: o siete fedeli a quella decisione appena confermata con l’approvazione del verbale e approvando questo consuntivo vi comportate di conseguenza o ci dimettiamo tutti con Brunini ma per diversi motivi e ci avviamo serenamente a dichiararci non capaci di gestire questo benemerito sodalizio.

Oggi infatti scopriamo e non possiamo, e non potete, fare finta di non sapere che (cito testualmente dalla relazione del tesoriere) che:

- L’Asl 3 Pistoia versa a Confederazione il 3%, il restante 2% viene versato a Pistoia Soccorso sulla base di un diverso accordo locale. Da ciò deriva un mancato ricavo presunto pari a € 55.245,48 ;


- L’Asl 4 Prato non trattiene il 5% di spettanza confederale ma versa l’intero importo alla Misericordia di Prato. La Misericordia di Prato ha versato direttamente alla Confederazione il 5% fino al mese di giugno 2009. La Confederazione deve ancora ricevere il 5% da luglio a dicembre per un importo pari ad € 25.747,76. Comunque nel bilancio anno 2010 è stato inserito come ricavo convenzioni Asl 4 Prato il 5% della Misericordia di Prato anno 2010 pari ad € 82.436,63 in ottemperanza a quanto stabilito dal cennato accordo quadro.

Certo non si tratta più della piccola Misericordia del trapanese o del beneventano che non tocca me difendere ma che, sappiano, sono pronto a farlo.
Si tratta della Toscana blasonata ed efficiente, che, senza dubbio alcuno, ci ha insegnato a far crescere le nostre associazioni e che, quindi, motivi per assumere simili atteggiamenti ne avrà e li possiamo intuire tutti. Soprattutto dopo aver visto questo bilancio consuntivo!

L’amara verità è nell’inettitudine che traspare proprio mentre è aperto il dibattito sul grado di decentramento da concedere ad un territorio che soprattutto in Toscana è molto avanti alla gestione confederale miope, neghittosa e sterile.

Or, dunque, se volete approvare questo consuntivo e tenere fede a quella deliberazione appena definitivamente consacrata dovete avviare contestualmente la sospensione di Prato e di Pistoia dalla Confederazione più che non abbiate spinto qualche tempo fa fuori Firenze Duomo e Rifredi. E so bene che quel che dico è follia ma è l’amara conseguenza del vostro arrovigliarvi sulle vostre decisioni con la leggerezza dell’incoscienza.

Una via di uscita c’è. E non vi ripropongo le dimissioni anche perché so che non le dareste ma la soluzione che vi offro sta nel soprassedere all’approvazione ed avviare subito l’unica attività che ci compete per riprendere credibilità ed è il processo di riforma dello statuto fermo al palo da sei anni e dopo che un’Assemblea (quella di Firenze Rifredi la ricordate?) aveva varato una proposta definitiva!

Prima di ogni altra cosa, poi, senso di responsabilità vorrebbe anche le scuse al movimento per averlo ridotto a dover assistere a simili consuntivi ed a simili consunzioni.

Giuseppe De Stefano

n.d.r. Il Bilancio consuntivo è stato approvato con 9 voti favorevoli e 2 contrari. Ricordiamo che il Consiglio nazionale è composto di 30 consiglieri! ed è stata convocata l'Assemblea per il 16 aprle a Montecatini.

lunedì 28 febbraio 2011

LO SBANDO 2

All’indomani delle dimissioni di Brunini, il neo presidente confederale f.f. Trucchi ci invitava così a comportamenti responsabili:


“Carissimi – diceva – il clima nel quale abbiamo vissuto nell’ultimo periodo è ben lontano dai principi che ho esposto, vi chiedo, quindi non per me ma nell’interesse delle Misericordie di abbassare i toni, di fare un piccolo passo indietro tutti per ripartire con un po’ più di serenità, chiedo la collaborazione di tutti, dai consiglieri nazionali, ai governatori, ad ogni singolo confratello, ai dipendenti di Confederazione, per un confronto serio, un dialogo sereno, un lavoro nei mesi che rimangono alla fine della legislatura sui problemi che ci attanagliano da tempo e che ancora ci vedono impantanati. Una lunga “campagna elettorale “ nella divisione non giova a nessuno ed anzi acuirebbe ancora di più i problemi delle Misericordie e di questo saremo tutti chiamati a rispondere. “

Bellissime parole condivisibili soprattutto se fossero seguiti i buoni esempi proprio da quanti reggono loro malgrado le sorti della Confederazione.

Ma solo pochi giorni dopo a Isola Capo Rizzuto il consiglio di presidenza risponde con questa disposizione:

Gentili Consiglieri,
il Consiglio di Presidenza riunito il 25 Febbraio 2011, esaminato l'ordine del giorno del Consiglio Nazionale previsto per il 5 marzo p.v.;
considerata la situazione venutasi a creare con le dimissioni del Presidente Brunini;
rilevata inoltre la necessità di predisporre il bilancio consuntivo che deve essere adottato dal Consiglio Nazionale per il suo perfezionamento;
atteso che pertanto non sussistono più le ragioni di urgenza che avevano prefissato la data del 5 marzo;
considerato infine che ragioni tecnico-contabili impongono la necessità di un breve periodo per la più corretta definizione del bilancio medesimo
DELIBERA
di differire il Consiglio Nazionale, già fissato per il 5 marzo, al giorno 19 marzo 2011 ore 9.00 presso la sede confederale di Firenze.
Si integra l'ordine del giorno con questo punto:
convocazione dell'Assemblea per il rinnovo degli organi.

Autonomamente il consiglio di presidenza ritiene che le ragioni di urgenza (vedi in questo blog l’intervento firmato da tre consiglieri “lo sbando”) invocate da numerosi consiglieri nazionali non sussistano più solo perché Brunini aveva dato le dimissioni ed ignorando di fatto che dietro quella richiesta di convocazione c’erano proprio le ragioni di quello impantanamento che il Trucchi denunciava nella sua lettera.

Immaginiamo che questo Consiglio di Presidenza a Isola abbia dato ancora una volta degna prova di sé costringendo all’ennesima sbandata l’appena nominato presidente. Litigiosi e guidati dalla miopia che li ha contraddistinti sin dalla loro elezione, non si sono accorti nemmeno che, allargando l’ordine del giorno con la convocazione dell’Assemblea per il rinnovo degli organi, avevano da soli individuato una seconda urgenza che non poteva e non doveva consentire il procrastinamento del consiglio già convocato e, per cui, diversi consiglieri avevano già prenotato albergo e affrontato spese varie.

Cosa importa a loro che si continui a non dare risposte alle diatribe toscane ed al documento Giovannelli? Cosa pensano circa l’opportunità avanzata da settimane di ricucire lo strappo con la Misericordia Madre di Firenze Duomo?

Loro non sanno come gestire l’affaire Protezione Civile e le svariate centinaia di miglia di euro che dovranno prossimamente spendere per preparare, come sempre, le prossime elezioni favorendo ora l’una ora l’altra e certamente la propria Misericordia! Per questo litigano e ritengono di dover guadagnare tempo rimandando il consiglio e l’assemblea!

Non sanno a chi affidare l’intervento alla Beatificazione di S.S. Giovanni Paolo II e se potessero tenderebbero di rinviare anche quell’evento perché non sussitono i motivi di urgenza!

Carissimo Roberto Trucchi, se questo era il passo indietro che chiedevi a tutti, penso che debba riconsiderare l’invito e chiarirti innanzitutto con i tuoi colleghi di presidenza.

Così non si va da nessuna parte e si continua pericolosamente a sbandare. E siccome stiamo sull’orlo del baratro, come tu stesso ammetti, rischiamo con un passo indietro (fatto di spalle) di cascarci irrimediabilmente!

Care volontarie e volontari di tutt’Italia, forse è il caso che ci riprendiamo direttamente il destino del Movimento in mano?

domenica 20 febbraio 2011

Roberto Trucchi assume la Presidenza di Confederazione Nazionale


Il Confratello Roberto Trucchi, già Vice Presidente della Confederazione Nazionale, con le dimissioni di Gabriele Brunini che scattano dalla mezzanotte del 20 febbraio, assume la Presidenza confederale.

A lui vanno tutti i nostri auguri di buon lavoro e la collaborazione per costruire in questo scorcio di amministrazione un proficuo lavoro per il Movimento tutto.

Questo periodo che ci divide dalla verifica elettorale possa assumere i connotati di riscatto vero verso la ristrutturazione e l'ammodernamento della nostra Organizzazione.





sabato 19 febbraio 2011

il presidente Brunini si è dimesso

"Al Vice Presidente

Roberto Trucchi

Ai Confratelli Consiglieri nazionali
e a tutti i confratelli e consorelle
del Movimento delle Misericordie

Carissimi,

volendo rispettare, come avevo garantito, il pieno rispetto delle previsioni statutarie in tema di incompatibilità, pur non avendo ancora avuto una investitura ufficiale alla candidatura di presidente della provincia di Lucca, di cui ormai tutti parlano, ritengo opportuno evitare ogni ulteriore inutile polemica rassegnando le mie dimissioni dall'incarico di Presidente della Confederazione nazionale Misericordie d'Italia. "


Così salta il tappo ad una situazione che ha bloccato il movimento.
Speriamo che si avvii un dibattito che ponga fine ad una amministrazione che ha messo a dura prova il Movimento delle Misericordie e che potrebbe perdurare se il consiglio nazionale non riesca a leggere, nella cocciutaggine delle posizioni e delle contrapposizioni, la ineluttabilità dell'apertura alle forze vive che esso esprime.

Al confratello Gabriele Brunini il riconoscimento di averci evitato ulteriori strappi nel prossimo consiglio ed i migliori auguri per la nuova avventura che si avvia ad intraprendere.

sabato 12 febbraio 2011

lo sbando

Siamo allo sbando! È un modo di dire che non so da dove provenga ma che oggi sentiamo in molti ambienti.


Tocca sentirlo anche nel nostro Movimento. Ogni giorno di più da qualche tempo.

Questo modo di dire è indicativo di uno stato di abbandono e di una profonda incapacità di riprendere una strada da cui evidentemente stiamo “sbandando” paurosamente.

Già messi male, abbiamo la fortuna di sentirci, nostro malgrado, coinvolti in una campagna elettorale non nostra.

Se questo potrà significare la ripresa di una delle più belle province italiane plaudiamo alla decisione presa a Roma di candidare Gabriele Brunini.

Ma certamente per noi che siamo nave nella procella, la certezza di essere senza nocchiero non è quello che potrebbe essere una promettente ancora di salvezza.

Inutile attardarci su quello che tutti sanno e nessuno dice sino a quando un bravo parlamentare interessato npn lo abbia confermato.

Oggi le Misericordie non possono attendere che altri giochi si compiano sulla loro testa: ben venga che uno di noi venga apprezzato altrove, ma si dimetta dal rappresentarci tutti.

Visto che tutti parlano ma pochi si indignano, prendiamo la corretta iniziativa di chiedere la convocazione urgente del Consiglio Nazionale con all’ordine del giorno l’analisi delle notizie stampa sulla candidatura di Brunini alla presidenza della Provincia di Lucca con una alleanza partitica non ancora definita e le sue inevitabili ed immediate dimissioni dal ruolo che occupa nella Confederazione Nazionale delle Misericordie di Italia, il cui Statuto indica l’apoliticità e l’apartiticità dei soggetti che lo rappresentano come condizione fondamentale per assicurare tali caratteristiche a tutto il movimento!

I firmatari di questa petizione pur rappresentando circa un terzo del movimento non hanno i numeri (grazie ai meccanismi elettorali della Confederazione) per chiedere tale convocazione e si appellano, quindi, ai colleghi consiglieri nazionali, che ne hanno la sensibilità, di associarsi a tale richiesta per renderla esecutiva.

Michele D’Errico – Giuseppe De Stefano – Sebastiano Leonardi

lunedì 7 febbraio 2011

Dopo gli incontri con ANPAS e CRI le Misericordie della Campania verso una organizzazione locale

In seguito agli esiti positivi degli incontri avuti con le ANPAS e la CRI della Campania per sottoscrivere un Accordo Interassociativo che punti a rappresentare unitariamente le istanze del volontariato socio sanitario alla Regione in un momento storico drammatico per quella Istituzione, le Misericordie riunitesi ad Avellino hanno deciso all'unanimità di aderire a questa importante iniziativa e di avviare la costituzione, similmente a quanto già accaduto in Piemonte, di un soggetto autonomo che, pur rimanendo nell'alveo della Confederazione, interpreti autenticamente le istanze del territorio regionale.
Dopo lungo dibattito, la decisione ha portato i governatori a delegare il consigliere nazionale De Stefano a continuare nei contatti con le altre due grandi Organizzazioni e ad esplorare tutte le possibili strategie per ottenere un positivo riscontro dalla Regione e dal Presidente Caldoro.
Alla conferenza regionale, invece, il compito di mettere a punto lo statuto del nuovo soggetto.

… E i territori aspettano …

Avevamo annunciato (ormai mesi fa) la decisione del consiglio nazionale su proposta del presidente Brunini di venire nei “territori” per verificare il reale gradimento da parte delle Misericordie del consiglio di presidenza appena rinnovato.

Abbiamo atteso con speranza e con tanta illusione che ci si potesse incontrare. Siamo rimasti puntualmente delusi.

Non che siano mancati gli appuntamenti con Brunini nelle altre regioni italiane oltre la Toscana, ma mai si sono trovate due ore libere per convocare le Misericordie delle varie zone e proporre una verifica che potesse almeno pallidamente dare esecuzione a quanto su loro proposta aveva deciso il consiglio nazionale.

Ma cosa sono i “territori” delle Misericordie se non un fenomeno di vassallaggio? La Confederazione arriva nei “territori” nomina qualche “barone” sul campo. Anche se il movimento non li condivide e tampona così il bisogno di rappresentanza che quelle Misericordie dovrebbero poter esercitare.

La nostra Confederazione strapiomba nel feudalesimo del volontariato che non aveva mai conosciuto.

Non abbiamo mai gridato alla scissione, abbiamo sopportato che oneste Misericordie venissero allontanate, senza motivo, reagendo sempre con correttezza formale.

Abbiamo plaudito alle giuste decisioni probivirali cercando di trovare soluzioni praticabili per ricomporre veri e propri strappi statutari.

Con senso di responsabilità abbiamo cercato di essere ”proposta costruttiva” indirizzando e consigliando una presidenza sorda e miope.

L’ennesimo atto di responsabilità lo abbiamo compiuto nell’estate scorsa condividendo un programma di fine mandato che non era nemmeno un libro dei sogni ma semplicemente il riassunto di un paio di passi minimi per riprendere le sembianze di normalità a fronte dell’azzeramento degli incarichi ed il rilancio delle attività di routine della confederazione, ma il clan dei “baroncini nominati” ha potuto vanificare tutto pur di conservare posizioni di pseudo potere privi di contenuti formali ed informali come pavoni impegnati in danze roccocò da corte decadente.

Come già annunciato a Cassano, superate tutte le misure, è tempo che i governatori di buona volontà, unici rappresentanti responsabili delle Misericordie di appartenenza (come riconosce anche il citato documento), decidano di rilanciare su basi moderne e rinnovate il sentimento che i padri ritennero giusto ed opportuno fondare nel 1899 a Pistoia.