sabato 25 settembre 2010

Il volontariato può partecipare alle gare !!

Dal web riprendiamo una notizia molto importante destinata ad avere un ruolo molto importante per le nostre associazioni.

http://www.assifero.org/A_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=2100

LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO LEGITTIMATE A PARTECIPARE AGLI APPALTI PUBBLICI DI SERVIZI


Il Consiglio di Stato (sentenza 26 agosto 2010, n. 5926) ha confermato che le OdV possono legittimamente partecipare ad un appalto di pubblici servizi, ancorché caratterizzate dalla non lucratività del loro scopo e dal fatto di non essere iscritte nel registro delle imprese.
Nel caso di specie, un servizio di integrazione socio didattica è stato affidato ad un raggruppamento temporaneo di imprese ONLUS, costituite da associazioni, finanche prive di riconoscimento della personalità giuridica. A dire della ricorrente (una cooperativa sociale), la partecipazione di detto raggruppamento alla gara non avrebbe potuto essere accettata dall’ente locale affidante, poiché le organizzazioni che ne facevano parte mancavano dei seguenti requisiti:
- natura imprenditoriale;
- soggettività giuridica.
La ricorrente, pertanto, stigmatizzava proprio l’assenza della natura economico-imprenditoriale in capo all’associazione di volontariato, rappresentata dalla non iscrizione nel registro delle imprese, quale elemento caratterizzante la partecipazione ad un appalto di pubblico servizio. Il Consiglio di Stato, sul punto, richiamando quanto già statuito in primo grado dal TAR del Veneto, ha evidenziato che nella lex specialis del bando, tra i requisiti richiesti, non figurava l’iscrizione al registro delle imprese. Il concetto di impresa, e della conseguente attività economica esercitata, si deve inferire dalle norme e dai principi del trattato CE in materia di concorrenza (cfr. Corte Europea di Giustizia, sez. IV 23 dicembre 2009 – C 305/08).
Ulteriore requisito assente, contestato dalla ricorrente, è la non soggettività giuridica di un’organizzazione di volontariato partecipante alla gara, ossia l’assenza di riconoscimento della personalità giuridica, requisito peraltro non richiesto dal bando. Sul punto, preme evidenziare che l’ordinamento giuridico italiano stabilisce un ampio riconoscimento della possibilità per i corpi intermedi di partecipare alla vita sociale e civile, tanto da attribuire una specifica “soggettività” giuridica anche alle organizzazioni non profit prive del formale riconoscimento della personalità giuridica prevista nel Libro I del codice civile.
I giudici amministrativi hanno – a parere di chi scrive – riconosciuto una linea di continuità tra l’oggetto del servizio da affidare (servizio di integrazione socio didattica a favore di non vedenti o audiolesi) e le organizzazioni di volontariato partecipanti (ENS, IRIFOR, ELFO e “Segni di integrazione”). Conseguentemente, non stabilendo il bando di aggiudicazione particolari situazioni di esclusione soggettiva, l’ente provinciale aggiudicante ha ritenuto di favorire quelle organizzazioni espressione della/e collettività beneficiarie del servizio in oggetto.
Di qui la considerazione “secondaria” degli aspetti economico-imprenditoriali che, seppur importanti, integrano una valutazione complessiva della capacità di intervento delle organizzazioni di volontariato, che rimangono prima di tutto caratterizzate dal perseguimento di finalità non lucrative in uno con la tutela dei loro associati (soggetti deboli).

Commento di Alceste SANTUARI
Fonte: persona e Danno - a cura di Paolo Cendon

martedì 21 settembre 2010

IL MOVIMENTO DELLA PROVINCIA DI NAPOLI ALLARGATA INDICA UN MODELLO DI SVILUPPO PER LE MISERICORDIE









Dopo l’inaugurazione della Casa della Legalità (progetto finanziato dal CSV Napoli tra le misericordie di Torre Annunziata, Gragnano, Pimonte, Mercato San Severino ed il Fratres di Agerola) inaugurato sabato scorso, siamo lieti di dare notizia dell’avviamento del progetto Aisha (progetto finanziato dal CSV Napoli tra le Misericordie di Gragnano, Pompei, Atripalda e Vico Equense) che prevede l’apertura di 4 sportelli informativi ed ambulatori materno infantili di supporto alle madri in difficoltà, campagne di prevenzione e la creazione di una rete di sostegno sociale.
Il tutto nasce all’ombra delle attività socio educative del Santuario di Pompei, con il patrocinio dell’ASL NA 3 sud ed in collaborazione di La Rete onlus.
Insieme al progetto della Casa della Legalità le attività dei due progetti rientreranno nell’ambito di un progetto di creazione di rete HELPFULNESS tra tutte le Misericordie ed i Fratres della Provincia di Napoli e Caserta con numerose sigle del privato sociale e for profit dello stesso territorio.
Come si vede, messe in condizione di esprimersi autonomamente, anche le Misericordie non toscane possono mostrare tutte le loro potenzialità.
Proponiamo questa riflessione per la stesura del nuovo Statuto confederale se mai questo consiglio di presidenza si degna di distrarsi dalle sue beghe e si dispone a guardare quello che le Misericordie possono produrre per la società italiana.
Approfitto di questo blog per ringraziare le consorelle ed i confrateli che stanno lavorando a questi progetti.

domenica 12 settembre 2010

E adesso vediamoci nei territori!

I consigli nazionali e le scaramucce estive sono ormai passate.
Dopo Cassano si sono aperte le danze. Lo scontro tra la componente Cavaciocchi e quella di Corsinovi con la sua Federazione Toscana ha portato Brunini all'esasperazione. sino ad affermazioni gravi sull'andamento della Confederazione.
Sembrava  che si fosse alla svolta e coerentemente a quanto detto a Cassano (v. articolo precedente) abbiamo dato la nostra disponibilità  per contribuire al cambiamento a patto che si azzerassero organi nulla facenti come il Consiglio di Presidenza.
Non saprei dare un giudizio netto sui lavori che sono seguiti. Sui blog ufficiali e paralleli sono comparse sintesi e commenti che davano cronache ed interpretazioni. Sinceramente invidio chi riesce ad essere tanto assertivo. Io, che pure cerco di trarre sempre conclusioni e che sono ottimista di natura, non riesco in verità a trovare tracce di simili certezze.
L’ultima querelle all’interno della vecchio gruppo che era uscito vincitore dalle urna di tre anni fa sull’iscrizione della Federazione Toscana all’albo dei soci della Confederazione e la messa in mora del presidente Brunini da parte del confratello Cavaciocchi ha consacrato la rottura sulle questioni fondamentali dello statuto.
“IL Manifesto per l’Unità” si è sfaldato lasciando strascichi che non aiuteranno il Movimento.
Si era detto che bisognava invertire la rotta eppure non solo non si è cambiato nulla tra gli uomini che conducono ma i punti del fantastico o.d.g. che riguardavano il tormentone del nuovo statuto sono stati rimandati ad altra data. Inoltre quello che sembrerebbe deciso è stato sottoposto ad un referendum da parte della base che si avvierà nei vari territori sempre ovviamente ad un  settembre che sembrava lontano ma che ormai è quasi trascorso. Si comincerà, a quanto sembra, da Sicilia e Campania (io spero che si arrivi anche in Toscana, in Puglia od in Piemonte) per capire quanto questa compagine sia gradita alle Misericordie sparse per la penisola e nello stesso tempo non si fissa la data della prossima Assemblea che potrebbe vedere riuniti i presidenti in una sola sala.
Queste le maggiori perplessità su questi consigli nazionali che erano partiti con la ferma intenzione (a cominciare dal presidente) di cambiare e di recuperare i tre anni perduti nell’ultimo anno.
Un po’ come gli studentelli negligenti ma consapevoli delle proprie colpe che cercano di risolvere almeno i problemi di coscienza.
Ma allora mi chiederete perché essere perplessi sull’andamento dei consigli. Esprimere giudizi nettamente negativi dovrebbe risultare inevitabile soprattutto alla luce del fatto che gli stundentelli restano a trastullarsi con i loro pollici e sono premiati con la riconferma.
Eppure no. Del positivo c’è!
Di positivo c’è proprio quella presa di coscienza costata tre anni di inattività (e mi riferisco alle inattività degli organi confederali: non mi sfugge che i volontari, ovunque ce ne fosse bisogno ci sono stati a partire dall’Abruzzo per finire nei quartieri delle rispettive città sino alla recente alluvione di Atrani).
Certo tutto questo potrebbe essere considerato poco (ed io propendo per il pochissimo) tenuto conto che poi sono state abbandonate realizzazioni del passato e strutture di uomini e cose.
Di positivo, invece, c’è che finalmente si è scritto che la Confederazione deve dare spazio ai territori, liberi di autodeterminarsi pur nel rispetto dei Principi ispiratori.
Di positivo c’è che finalmente si ritiene che la Confederazione non possa essere il censore di attività che non vede e non segue e che la nomina di proconsoli ad acta non debba essere la sua unica attività.
Certo le capacità di realizzare quanto si è scritto ancora non vengono fuori. In quel consiglio ancora si spera, come dicevo, che lo strofinio dei pollici possa produrre l’idea e la forza per cambiare.
Ma di positivo c’è il ricorso al territorio che potrebbe costituire, involontariamente, l’incontro con le idee e le forze di cui le Misericordie godono in abbondanza e che sono opportunisticamente dimenticate e trascurate per non offuscare alcuni personaggi che tardano a farsi da parte, visti i risultati.
Per l’ottimismo richiamato sopra, spero che il territorio abbia ancora voglia di incontrarsi con questa Confederazione lontana e risponda all’invito di settembre.
In quell’incontro in modo definitivo e perentorio, il territorio dica quello che ha da dire, non resti silenzioso come chi sa che è inutile parlare, dica almeno per far capire che le idee ci sono.
In questo mi appello ai governatori, ai membri dei magistrati e soprattutto ai volontari che hanno a cuore lo stare insieme e l’essere Movimento.
Palermo, settembre 2010                                      Giuseppe De Stefano

giovedì 9 settembre 2010

Tutto comincia ad aprile a Cassano allo Jonio

Ad aprile quando ormai si vedeva l'incapacità di sbloccare la vita confederale da uno stallo totale sul problema del decentramento posto senza possibilità di rinvio dalle richieste della Federazione Toscana appena nata, alcune Misericordie, Coordinatori zonali e consiglieri nazionali si riunirono a Cassano allo Jonio da tutta l'Italia per prendere iniziative che scuotessero l'immobilismo determinatosi sin dal dopo elezioni nel gruppo dei consiglieri che si rifaceva al "Manifesto per l'unità".
A vedersi erano soprattutto quanti, invece, avevano promosso la candidatura Passaleva a Presidente della Confederazione.
I convenuti produssero alla fine il documento che segue e che pur essendo stato presentato al consiglio nazionale non fu mai pubblicizzato dai siti. Rispondendo alle esigenze per cui nasce questo blog e per fare corretta informazione lo portiamo a conoscenza dei nostri lettori prima di poter descrivere quanto ne è seguito.

CASSANO ALLO IONIO - HOTEL DELLE TERME
23 aprile ’10
Documento finale approvato nella riunione dei rappresentanti delle Misericordie aderenti all’iniziativa dalla Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia e Romagna.

Il concetto di Confederazione all’inizio del terzo millennio.

Le nostre associazioni esistenti da 30 anni circa mediamente non necessitano più di indirizzi ed indicazioni, ma, essendo diventate mature realtà dei loro territori, in cui quasi sempre rappresentano le più datate esperienze di volontariato e di cittadinanza attiva, sono in grado di programmare il loro autonomo sviluppo individuando ed interpretando le esigenze che le circondano.

In queste nuove condizioni strategiche si determina l’evoluzione delle associazioni di secondo livello e di quelle di livello nazionale da ruolo di guida ad un ruolo di servizio rispetto alle associate.

Quest’inversione (non raccolta nemmeno minimamente dall’attuale amministrazione confederale), è presupposto indispensabile per qualunque dibattito si voglia avviare a tal proposito.
 
Le nostre idee.

Il gruppo allargato di rappresentanti di Misericordie di diverse regioni d’Italia ritiene quindi di riaffermare i principi comuni da cui partono le proprie proposte al movimento.

• Autodeterminazione dei territori. Proprio alla luce di quanto detto nella premessa noi siamo per associazioni di secondo livello sia territoriali che tematiche che spontaneamente si aggreghino soprattutto puntando alla produzione di supporti operativi ed a servizi comuni.

• Capacità di autogestione e servizi centralizzati. Ben comprendendo che quanto più aumenta la capacità di autogestirsi delle Misericordie, maggiormente la richiesta di servizi comuni aumenta diventando, ovviamente, sempre più sofisticata e di livello superiore va richiesto al personale ed alle loro rappresentanze sindacali uno sforzo di riorganizzazione e riqualificazione che assecondi questo processo di trasformazione.

• Il finanziamento. Anch’esso è un problema insormontabile se affrontato come storicamente risolto e cioè se ci si ostina a partire dalle esigenze di una struttura dimensionata sui modelli del passato e su esigenze obsolete di cui abbiamo appena parlato. È, invece, un falso problema se si parte dalle esigenze di una base che si associa per le soluzioni e che trova ai livelli opportuni anche le risorse per le stesse soluzioni. Per questo ragionamento basta individuare solo il livello di aggregazione che minimizza i costi di produzione e che assicuri una concordanza di prospettive.

• “Avanti ma fermi!” Tutto l’assetto descritto prevede una fermezza nei Principi che deve essere la vera caratteristica unificatrice e la cui garanzia è riservata certamente al massimo livello di aggregazione del Movimento in profonda e tangibile comunione con la Chiesa .
 
La proposta.

Noi siamo pronti a discutere su tutto, ma a patto che ci si confronti su questi temi con estrema urgenza e, soprattutto, in maniera non preconcetta e strumentale ad altri fini che non ci appartengono.

I rappresentanti convenuti e aderenti alla presente riunione,

• avvertono l’urgente necessità di mettere su un proprio sistema che attui questo progetto dimostrandone la funzionalità ai tempi ed alle sfide che ne derivano anche allargandolo ad altre realtà che nei territori dimostrano di perseguire nelle loro attività la realizzazione delle Opere di Misericordia.;

• avendo dimostrato con il loro atteggiamento negli organi Confederali, centrali e territoriali, di non avere retropensieri scismatici o di contrapposizione, nonostante il profondo ostracismo operato a loro danno negli ultimi tre anni, affermano la loro fedeltà all’idea dell’unità del Movimento nazionale delle Misericordie;

• avendo atteso nella speranza, concretamente fondata, che i tempi maturassero per un ripensamento delle parti, reputano giunto il tempo di riaprire il dialogo e, pertanto, chiedono l’azzeramento degli organi confederali e l’avviamento di una fase di ricostituzione . Ma l’invito è senza appello visto il livello in cui langue il nostro volontariato tanto nelle periferie quanto, soprattutto, nel centro del Movimento.
I consiglieri nazionali

GIUSEPPE DE STEFANO, MICHELE D’ERRICO, SEBASTIANO LEONARDI, GIOVANNI VANNI

domenica 5 settembre 2010

Un blog per fare chiarezza e dire la nostra in autonomia

Benvenuti a tutti quelli che ci vorranno leggere con qualunque spirito si avvicinino a queste pagine.
Il blog che inauguriamo è uno strumento per comunicare con i volontari sparsi lungo la meravigliosa penisola, per dire quello che pensiamo rispetto al movimento delle Confraternite di Misericordia e sul modo con cui potranno stare insieme per svolgere al meglio la missione che gli è stata affidata nella nostra società.
Il blog darà a me ed a quanti la pensano in un certo modo di rendere conto direttamente del mandato di consigliere nazionale e di ogni altra carica che abbiamo l'onore di ricoprire senza dover essere mediati da chi detiene mezzi di comunicazione più capillari e costosi ma che non ha il diritto per questo di interpretare l'altrui pensiero talvolta mistificandolo.
E' un blog che contribuisce alla ricostruzione della verità da parte di chi ama le Misericordie e che, distante dal palazzo della Confederazione, se ne voglia fare una propria idea.
Il blog sarà aggiornato settimanalmente e spero che troverete sempre 5 minuti per leggere le nostre idee e poterci restituire, tramite posta elettronica, impressioni e commenti, suggerimenti e gradimenti.
Grazie. Peppe De Stefano