venerdì 6 settembre 2013

Che succede ad Avellino?


Se le regole democratiche non sono rispettate, per un’associazione di volontariato ricorre l’obbligo di cancellazione dagli albi giacché viene meno una delle caratteristiche dell’articolo 3 comma 3 della 266/91.

Se il consiglio di presidenza agisce come un politburo di sovietica memoria, entrando a gamba tesa sulle decisioni degli organi territoriali democraticamente stabiliti nello Statuto, la democrazia, oltre al rispetto per le confraternite e per i volontari, è violata!

È quanto si deduce da una lettera del coordinatore della Provincia di Avellino che lascia esterrefatti e che è circolata ieri tra le Misericordie dell’area.

In gioco la convenzione per i servizi del 118 della provincia, da sempre affidati alle Misericordie ed alle Pubbliche Assistenze presenti nei paesi e città previsti dal piano Regionale.

A quanto riferisce il coordinatore, confratello Gabriele Lucido, che si firma “coordinatore defenestrato”,     Il consigliere Teodosio (consigliere, in posizione non chiara derivante da un ipotetico mandato ASL o da  Confederazione, si prodigava alla soluzione del problema, nominando le Misericordie che avrebbero dovuto coprire le postazioni di Calitri (sospesa recentemente dalla confederazione e che ha fatto ricorso al collegio probivirale n.d.r.) e di Vallata (dipendente sino ad oggi dalla Misericordia di Calitri n.d.r.) cercando a destra e a manca gli infermieri. In tale contesto veniva investita della problematica  anche la persona che il sottoscritto aveva contattato per la nascita della Misericordia di Vallata già sez. di Calitri per ben 12 anni, approvata dal coordinamento della provincia di Avellino il 13 luglio scorso con voto contrario del consigliere Teodosio.

     Qualcuno si è preso la briga di comunicare all’asl di Avellino che le comunicazioni andavano fatte in Confederazione e non più al coordinatore.

Sembra, inoltre, leggendo tra le righe la missiva, che anche il principio della gratuità delle prestazioni degli associati venga a traballare quando si accenna alla vicenda che inserisce infermieri delle associazioni a bordo delle autoambulanze 118. Infatti, Gabriele riprende:

     La trattativa con l’asl per gli infermieri da chi è stata condotta? Ricordo che la stessa ha provocato le dimissioni del precedente coordinatore Giuseppe Festa. Dopo l’elezione del sottoscritto al coordinamento provinciale ho partecipato,  insieme al responsabile regionale ANPAS e croce rossa, ad un tavolo di concertazione per il rinnovo della convenzione. In tale concertazione,  poi purtroppo arenata per problematiche derivanti dall’asl, erano state definite le seguenti azioni :  importo  per gli infermieri pari al ccnl di Misericordie e/o ANPAS.

      Accettare le condizioni della convenzione di ex Avellino 2 (da indiscrezioni sembra che sia stato concordato un forfait di 12 € ad ora n.d.r.), oggi, crea per tutti un precedente dannoso e difficilmente superabile. Chi discute con l’asl e accetta determinate condizioni, non tenendo presente la base, quindi il coordinamento, quindi quelle misericordie che domani dovranno affrontare il problema, agisce a nome personale e non nell’interesse delle confraternite. 

La lettera è indirizzata a Saggi e Probiviri, ma io attirerei anche l’attenzione dei Revisori contabili: chi paga i danni che deriveranno da un simile illogico comportamento!

Forse quest’aspetto, più degli inviti ripetuti alla riflessione pure esercitati, farà ripensare le posizioni al Presidente Confederale, al Tesoriere, ai consiglieri di Presidenza che, inopinatamente, seguono indicazioni provenienti da qualche avventuriero improvvisato e caotico senza verificarne l’attendibilità e filtrarne le conseguenze.

In verità in provincia di Avellino oggi non si stanno addensando le nubi ma, forse, si stanno diradando. La storia comincia nel febbraio scorso con la presa di posizione del Presidente confederale contro la Misericordia di Calitri, il seguente invio di Delegati, prima che la regolamentazione confederale li prevedesse, tutto senza circostanziare e formalizzare le motivazioni che inducevano a questi atteggiamenti la Confederazione Nazionale (intesa come cerchia magica dei pochi decidenti emersa dalle ultime elezioni e dalle assunzioni seguite).

Detto in breve, ancora oggi, sono indebitamente trattenute le somme erogate dall’ASL di Avelino per la Misericordia di Calitri costringendo l’associazione ad una serie di decreti ingiuntivi per ottenerli dalla Confederazione (!!!!) non dalla pubblica Amministrazione che ha versato più che correttamente.

Girano denunce di diffamazione tra il governatore della Misericordia di Calitri e i vertici nazionali che coinvolgono anche prelati di notevole caratura. E Monsignor Agostinelli? È stato informato?

Ma torniamo ai danni materiali che sembrano essere più cogenti di altri aspetti: le spese per eventuali soccombenze chi le pagherà? Forse si spera che il 5 % versato dalla provincia di Avellino possa essere devoluto a tanto o si pensa di sacrificare altre risorse raccolte con il lavoro di tutti sperperando per il capriccio di pochi.

Oggi forse le nuvole si diradano. Tutto ciò per tenere in mano quello che gira intorno al 118 irpino?

La domanda sorgerebbe spontanea se non fossimo sorretti dalla speranza della buona fede dei confratelli coinvolti e che lascia la speranza del ravvedimento e della maturazione.

Nello stesso tempo assistiamo avviliti a Misericordie che tentano di sottrarre servizi ad altre consorelle, a governatori che tirano colpi mancini ad altri colleghi, a schiere di volontari che si scontrano con altri, a coordinatori che, per aver fatto il proprio dovere, vengono brutalmente defenestrati da consiglieri di presidenza e da confratelli rampanti che ambiscono, etc. etc.

Ma l’invito alla riconciliazione tocca a chi è stato eletto Presidente della Confederazione ed allora utilizzo le parole di Roberto Trucchi per la nobilissima occasione di domani 7 settembre Giornata di preghiera per la Pace in Siria:

 Che il Signore accolga il grido della pace di noi tutti e di Papa Francesco ed illumini i cuori e le menti di chi continua ad alimentare i conflitti invece di ricercare il dialogo e la giustizia.