martedì 21 ottobre 2014

Legge di stabilità e non profit, le novità

Tratto integralmente da       


LEGGE DI STABILITÀ
17/10/2014
Legge di stabilità e non profit, le novità
di Riccardo Bonacina
Misure finalmente riparative per donazioni alle Onlus e 5 per mille. Gli stanziamenti sui Fondi sociali e per la legge Delega, ed altro ancora.


Centododici pagine e 47 articoli, questa è la Legge di stabilità licenziata mercoledì 15 ottobre dal Consiglio dei ministri e che entrerà in vigore il 1 gennaio 2015 dopo i passaggi parlamentari. “Una manovra espansiva . Ha una filosofia precisa che va salvaguardata. I suggerimenti sono bene accetti ma a saldo zero", ha avvertito Renzi.
Che novità per il Terzo settore e non profit? Ecco le principali:

  • Fa una certa (buona) impressione all’art. 3 il super stanziamento per realizzare i propositi del piano del Governo sulla “Buona Scuola”, 1 miliardo nel 2015 e 3 miliardi nel 2016. Riferiti certo al piano straordinario pdi assunzioni docenti, ma anche all’alternanza scuola-lavoro e ai progetti di scuole aperte.
  • All’art 14 sono previsti 50 milioni per la cura delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo. Ed è la prima volta che una legge di stabilità prevede tale stanziamento.
  • All’art. 15 una buona notizia per le Onlus ed anche una vittoria per la battaglia che Vita insieme a tante organizzazioni aveva intrapreso a fine 2013 riguardo le disparità tra donazioni ai partiti e donazioni alle Onlus previste dalla Riforma Letta sul finanziamento ai partiti. Bene ora la Legge di stabiltà del Governo Renzi ristabilisce un quadro di pari opportunità: le detrazioni per donazioni alle Onlus, infatti, sono previste al 26% per importi non superiori a 30.000 euro (il limite precedente era di 2.065 euro!).
  • Un'altra epocale notizia all’art. 17 comma 5, dopo 8 anni, finalmente, per il 5 per mille previsto uno stanziamento certamente capiente a far sì che il 5 per mille sia effettivamente 5 e non 4 o 3!. Lo stanziamento è di 500 milioni.
  • Stabile lo stanziamento per il Fondo politiche sociali previsto in 300 milioni. Interessante la quota aggiuntiva di 12,5 milioni destinata ai minori non accompagnati e i 100 milioni destinati al rilancio di sistemi territoriali di servizi socio-educativi per la prima infanzia (art. 17 comma 10).
  • Al comma 8 previsto un sostanzioso incremento dell'unica misura in campo contro la povertà, la discussa Social card, lo stanziamento è di 250 milioni (era di 50 mln).
  • Al comma 11 dello stesso articolo il Fondo per la non autosufficienza stabile a 250 milioni.
  • Al comma 21 dell’art. 17 lo stanziamento per quanto previsto dalla Legge di Riforma delega sul Terzo settore, impresa sociale e Servizio civile. Queste le cifre: 50 milioni nel 2015, 140 milioni nel 2016, 190 milioni nel 2017. Pochi rispetto a quanto previsto nel testo della Delega.

sabato 18 ottobre 2014

da Lampedusa all' Irpinia passa il modello della SuperMisericordia

Di seguito potete leggere una corrispondenza a distanza che non ci fa onore.
L’antefatto è riassunto brevemente nella decisione dell’ultima assemblea confederale delle Misericordie in cui, abbastanza inopinatamente, la Misericordia di Calitri è stata messa alla porta (vedi anche il post del 28 maggio 2014 “un caso di Giustizia” su questo blog). In seguito alla sospensione ed alla espulsione la confederazione, contrariamente ad altri casi, sottraeva alla Fraternità di Misericordia di Calitri la gestione dei punti di 118 del territorio ad essa affidati da decenni, affidandoli, senza parere del coordinamento della provincia, alla Misericordia di Montella.
Non contenti della immotivata persecuzione gli organi confederali, anche ora contro ogni prassi e precedente caso, nel mese di settembre fanno girare la seguente missiva che il comune di Calitri affigge nelle bacheche del paese in ossequio a non bene precisate norme di pubblicità unilaterale di faccende private!
Altri commenti alla intelligenza dei lettori.





A tanto la Misericordia di Calitri risponde in questi giorni così:





Giacciono nel frattempo in confederazione ricorsi ai probiviri inevasi, richieste di chiarimenti da parte di autorità ecclesiastiche e monta il caso dell’Alta Irpinia dove si stanno consolidando piccoli potentati che poco sanno di volontariato e che agiscono a prescindere dagli organi democratici di confederazione (il Coordinamento della Provincia di Avellino si era espresso contro la espulsione di Calitri!) con il coordinatore completamente esautorato delle funzioni e dove imperversano plenipotenziari e fiduciari con accento toscano ad imporre condizioni non condivise dal territorio sullo stile Benevento!

In fondo anche l’affaire Lampedusa rientra nella strategia di accentramento della gestione ispirata alla idea di confederazione SuperMisericordia che supera e mortifica il concetto di autonomia ed autodeterminazione dei territori. Come a Lampedusa si avalla la linea dell’appalto che contempera gli interessi superiori delle ragion di stato ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/04/lampedusa-riapre-il-centro-migranti-a-dirigerlo-il-suocero-del-fratello-di-alfano/1143347/  ) e si scoraggiano e si confondono le potenzialità del territorio che in quel caso si chiamano Misericordia di Palermo, così in Campania si utilizzano i capetti per far passare un concetto estraneo al movimento di efficienza aziendalistica per tappare le falle di bilancio che si sono create.
Ovviamente la stessa pavida amministrazione confederale è pronta a riconsiderare queste strategie quando si trova tra la Sicilia e e la Campania!