giovedì 14 giugno 2018

IL VOLONTARIATO DIMENTICATO

Da una stima prudenziale derivata dai dati Istat 2014 più di 600.000 volontari prestano la loro opera in servizi sanitari ed, in particolare, nei servizi di emergenza territoriale.
Essi sono testimoni di uno slancio di generosità senza eguali per la tenuta dei servizi indispensabili e la tenuta del welfare in tutto il territorio nazionale.
Purtroppo recentemente si moltiplicano i casi che fanno sorgere dubbi sulla reale gratuità di tali volontari.
A partire dalla inchiesta de LE IENE del 2016 che denunziavano i fenomeni di lavoro nero nel Lazio alle più recenti notizie affiorate sulle cronache, si è levato sempre più insistente il dubbio che questo settore nasconda un bubbone di sfruttamento non ulteriormente sopportabile.
L’“attività di volontariato”: per la legge quadro L. 266/91 è quella attività prestata “in modo personale, spontaneo e gratuito” e al comma 2, si legge che l’attività del volontario “non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario”. Si apre però alla possibilità di un rimborso delle spese “effettivamente sostenute per l’attività prestata”, entro limiti stabiliti dalle associazioni stesse.
Equivocare il rimborso delle spese con una retribuzione è facile se arriva a livelli che nei contesti impoveriti della nostra nazione possono essere paragonati ad un quasi - salario. Rischiare di mettere in discussione il principio di gratuità significa mettere in discussione la natura stessa delle organizzazioni che erogano tali servizi. In tali paventate condizioni esse saranno costrette a perseguire indirettamente fini di lucro e, nelle eventuali difficoltà, essere costrette ad occupare lavoratori in nero.
Il problema è sempre più attenzionato dalle grandi organizzazioni di secondo livello e, nella ultima Assemblea di Roma al Divino Amore, anche il Presidente Nazionale ha richiamato l’intero movimento delle Misericordie al riguardo.
Non si possono non ricordare gli sforzi fatti nel passato di dare ordine alla materia con la sottoscrizione di un CCNL che regolasse i rapporti con i dipendenti. Ai sensi dell’articolo 3, comma 4, della legge-quadro infatti cogliemmo l’opportunità che “le organizzazioni di volontariato possono assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo esclusivamente nei limiti necessari al loro regolare funzionamento per avviare un contratto che tenesse conto delle professionalità richieste dai nostri servizi e ne razionalizzasse la presenza nelle Misericordie.
I vari casi venuti alla luce anche in casa nostra sono anche segno di una degenerazione mercantile insopportabile per la legge ma ancor più stridenti con i principi evangelici a cui ci ispiriamo.
I richiami sono tardivi e restano parole di intenti orfani di fatti concreti. Del resto il predicatore può infliggere penitenze solo se è immune da peccati.
I fenomeni di cui stiamo parlando purtroppo hanno una valenza che va ben oltre la nostra sigla ed investono il discorso del risanamento complessivo del fattore lavoro in questa Italia della crisi.
Purtroppo anche la riforma sopravveniente della L. 106/2016 non ci aiuta come avemmo già a ribadire nel settembre 2017 su questo blog stesso.
L’abolizione dei buoni lavoro (i cosiddetti voucher) e che erano utilizzati per la remunerazione di turni extra ha trovato un surrogato inutile e dannoso nella prescrizione dell’articolo 17 con la previsione dei rimborsi forfettari!
Per risanare da questa deriva, occorre ora uno sforzo congiunto ed onesto delle organizzazioni di volontariato, delle aziende regionali di emergenza ed urgenza e della polizia tributaria.
Anche lo Stato deve affrancarsi da un colpevole silenzio. Gli opportunismi di bilancio non devono imporre condizioni capestri alle organizzazioni e queste, a loro volta, non devono cimentarsi a tutti i costi in avventure insostenibili.


Link utili

Emergenza 118, scatta la protesta dei soccorritori – OTTOPAGINE, Benevento. 10/06/2018

Full time ma pagati con rimborsi, scatta esposto. – LUCCAinDIRETTA , 23/05/2018

Misericordie - A Caivano non c'è nessuna Misericordia – VITA, 15 maggio 2018

Misericordie - Benevento, il Tar sospende gara per affidamento del servizio emergenza – VITA,  07 maggio 2018

Alice Martina Garavaglia - Quando il volontariato diventa lavoro nero – Antro di Chirone – 26/03/2017

Giuseppe De Stefano - Professione Volontario: RIFLESSIONI SULLA RIFORMA N.2 - Art. 17 – Confraternite di Misericordia. 01/09/2017

Emergency Live. Ambulanze a Roma, falso volontariato pagato in nero. Quanto è credibile il servizio delle Iene di Italia 1?. 11 aprile 2016: 

Il Quotidiano Italiano – Bari. Caos 118: lavoratori a nero con la divisa da volontari. Iene, fatevi un giro in Puglia. Di Antonio Loconte, 11 aprile 2016: 

Il Fatto quotidiano. Ambulanze, lavoratori del 118 contro volontari: “Poco formati e fanno turni fino a 60 ore”. A Ferrara parte indagine. Di Luisiana Gaita, 17 settembre 2016: 

Soccorritori Italiani 118. Volontari 118 a stipendio fisso grazie ai finti rimborsi. 18 ottobre 2016: 

ISTAT. Attività gratuite a beneficio di altri, anno 2013. Report sul volontariato in Italia, 23 luglio 2014:  http://www.istat.it/it/files/2014/07/Statistica_report_attivita_gratuite.pdf?title=Attivit%C3%A0+gratuite+a+beneficio+di+altri+-+23%2Flug%2F2014+-+Testo+integrale.pdf

lunedì 4 giugno 2018

Francesco De Robertis è tornato alla Casa del Padre.

Francesco ci ha lasciato ieri dopo una vita dedicata al Servizio inteso nel senso più nobile della parola. Il suo impegno in politica mai dimenticato per la Arezzo che gli aveva dato i natali e lo aveva visto militare nella Democrazia Cristiana di Fanfaniana memoria, aveva segnato in lui un carattere di forte concretezza.
Da sempre uomo e confratello di Misericordia, lo incrociai nel Consiglio Nazionale di inizio Millennio ancora Governatore della Venerabile Confraternita della Misericordia di Arezzo.
La sua esile figura ed il silenzio, rotto solo se estremamente necessario, ne creavano una immagine bugiarda ad una analisi superficiale. Erano invece i tratti salienti di una personalità forte, costruita su saldi principi che lo guidarono sempre anche nel ruolo di Amministratore confederale.
Gli toccò di gestire momenti felici e tristi vicende. Lo fece sempre ricercando le soluzioni che potessero tener conto delle sue stelle polari di Fede e di Carità.
Mancherà. Certamente ne avvertiremo il vuoto. Ma ci lascia la sua lezione di vita, il suo stile compassato che, anche in momenti di sfrenata allegria, limitava il suo sorriso, l'eleganza che trasmetteva nei modi e nel pensiero.
Se riteneva di dirti di si, non si sottraeva a tratteggiare i pericoli di quella scelta. Se, d'altro canto, optava per un no, ne spiegava sempre il motivo rendendo evidente il processo razionale che aveva preceduto il diniego. Ti disarmava insomma.
La terra ti sia lieve, caro fratello maggiore.