lunedì 4 giugno 2018

Francesco De Robertis è tornato alla Casa del Padre.

Francesco ci ha lasciato ieri dopo una vita dedicata al Servizio inteso nel senso più nobile della parola. Il suo impegno in politica mai dimenticato per la Arezzo che gli aveva dato i natali e lo aveva visto militare nella Democrazia Cristiana di Fanfaniana memoria, aveva segnato in lui un carattere di forte concretezza.
Da sempre uomo e confratello di Misericordia, lo incrociai nel Consiglio Nazionale di inizio Millennio ancora Governatore della Venerabile Confraternita della Misericordia di Arezzo.
La sua esile figura ed il silenzio, rotto solo se estremamente necessario, ne creavano una immagine bugiarda ad una analisi superficiale. Erano invece i tratti salienti di una personalità forte, costruita su saldi principi che lo guidarono sempre anche nel ruolo di Amministratore confederale.
Gli toccò di gestire momenti felici e tristi vicende. Lo fece sempre ricercando le soluzioni che potessero tener conto delle sue stelle polari di Fede e di Carità.
Mancherà. Certamente ne avvertiremo il vuoto. Ma ci lascia la sua lezione di vita, il suo stile compassato che, anche in momenti di sfrenata allegria, limitava il suo sorriso, l'eleganza che trasmetteva nei modi e nel pensiero.
Se riteneva di dirti di si, non si sottraeva a tratteggiare i pericoli di quella scelta. Se, d'altro canto, optava per un no, ne spiegava sempre il motivo rendendo evidente il processo razionale che aveva preceduto il diniego. Ti disarmava insomma.
La terra ti sia lieve, caro fratello maggiore.

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