venerdì 23 giugno 2017

UN EVENTO DA SEGUIRE!

Terremoto all’improvviso
Dal 23 al 25 Giugno 2017 a Castilenti (TE)

La Misericordia di Montesilavano, da oggi per una tre giorni di dibattiti ed esercitazioni, affronterà un tema chiave dell’intervento nelle calamità in Protezione Civile: La Psicologia dell’emergenza.

La psicologia dell’emergenza ha come finalità lo studio, la prevenzione e il trattamento dei processi psichici, delle emozioni dei comportamenti che determinano prima, durante e dopo gli eventi critici.
E’ una frontiera mai affrontata a sufficienza per chi, come le Misericordie, tendE a giungere sui luoghi degli eventi calamitosi nelle ore immediatamente successive all'allarme e a permanere in quei territori per periodi lunghi sino ad assorbimento resiliente del colpo.

Come ci ricordano le brochure dell’evento: “Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore” (Sigmund Freud)

Ci piace qui raccogliere, appunto, lo spirito con cui va senz'altro rivisto il progetto di intervento di Protezione Civile del terzo millennio. Al volontariato toccherà sempre di più di occuparsi degli aspetti di UMANIZZAZIONE dell'intervento tecnologico ed iperprofessionalizzato. 

Forse la strada battuta, anche dalle unità confederali, sino ad ora non ha avuto proprio questo segno ed è, probabilmente per questo, che l’evento (così ci viene riportato da ambienti accreditati) non è stato visto benissimo da alcuni personaggi dominanti ed intestarditi in vecchie retroguardie.

Ci sembra, invece, opportuno, dare il via a questi approfondimenti e ci auspichiamo una intensa partecipazione alla kermesse abruzzese che ci aiuta anche a ritrovarci in un momento non proprio brillante della vita confederale.

mercoledì 14 giugno 2017

Irregolari sulle ambulanze: sanzioni alle associazioni di volontariato


            tratto da  EMERGENCY LIVE
·         13 GIU 2017


L’ispettorato del Lavoro è entrato nelle sedi di alcune associazioni, verificando la realtà dei volontari in ambulanza. Risultato: 150 mila euro di multe e recupero dei contributi non versati. 25 controlli su 27 hanno dato esito positivo.

FERRARA – L’Emilia Romagna non è solo la terra della battaglia fra medici e infermieri sul riconoscimento delle competenze professionali. Inizia ad essere anche la terra dove il lavoro nero mascherato da volontariato non è più tollerato. A Ferrara infatti – dopo che qualche mese fa è iniziata una battaglia fra cooperative e associazioni ( LEGGI – LEGGI – LEGGI ) – è scattata una rete di controlli dell’ispettorato del lavoro, che ha cercato di verificare la corretta applicazione dei contratti professionali e il corretto uso della figura del volontario in ambulanza. Ne da notizia l’edizione di oggi della Nuova Ferrara con un servizio ampio, dal titolo inequivocabile: “Irregolari sulle ambulanze sanzioni per 150 mila euro”.

L’ispettorato del Lavoro ha controllato i servizi affidati dall’ASL alle associazioni di soccorso. Secondo quanto ricostruito dal braccio ispettivo dell’INPS, dai registri di alcune associazioni è emerso un impiego fuori norma di alcuni volontari: circa 400 mila euro di reddito imponibile non sono stati dichiarati all’ente previdenziale, soldi che avrebbero dovuto essere versati dalle associazioni al personale in servizio come reddito e come contributo previdenziale. In particolare gli accertatori hanno valutato come alcune persone – infermieri o autisti-soccorritori secondo la Nuova Ferrara – non fossero state inquadrate correttamente ma come volontari, mentre avrebbe dovuto esserci in essere un rapporto di dipendenza. L’accertamento ad ampio raggio dell’ispettorato è durato alcuni mesi ed è stato completato a Maggio. Vi hanno collaborato sia l’ispettorato di Ferrara che quello di Rovigo, in collaborazione con Guardia di Finanza e INPS.

Le contestazioni sono importanti: dai registri è emerso che 25 dei 27 operatori sottoposti a controllo, che erano inquadrati come volontari, avrebbero dovuto essere stipendiati come dipendenti. La loro presenza programmata sulla base di turni di lavoro infatti non sono state reputate conformi ai canoni della prestazione volontaria. Questa prestazione infatti deve essere saltuaria e non quotidiana, deve essere accessoria a un altra attività di sostentamento e non deve prevedere mansioni specialistiche (LEGGI) .
Le sanzioni erogate quindi, per i mancati versamenti dei 400 mila eruo, sono pari a 150 mila euro. I controlli sono stati effettuati poi sui compensi ricevuti dai lavoratori, che dovrebbero essere stati limitati ai rimborsi spese.

L’ASL di Ferrara nel 2016 ha quantificato attorno al 35% i servizi di trasporto sanitario assegnati al volontariato in tutta la provincia. Nel 2016 è stata però attivata una convenzione anche per quanto riguarda l’emergenza-urgenza che, fino ad allora, era stata prerogativa dell’ASL stessa. La situazione quindi dovrà essere dipanata con maggiore chiarezza in futuro, anche perché i comportamenti irregolari mettono a rischio i buoni rapporti fra le associazioni e gli stessi volontari, oltre ad alimentare un clima di diffidenza nei confronti di chi applica e utilizza con correttezza il volontariato in emergenza sanitaria.

sabato 10 giugno 2017

Torniamo alle origini

Bisogna ritrovare le motivazioni del passato e la speranza nel futuro. 
Per questo ci vuole umiltà e capacità di progetto.
Sono qualità inconciliabili con un sistema di potere feudale fatto di privilegi per gli amici e di consenso raccattato con l’antica tecnica della divisione delle truppe, costruito con epurazioni non motivate e con taciute tolleranze dell’intollerabile!
Il sistema Trucchinovi è arrivato al capolinea.
Al nuovo Consiglio, anche se generato da quel sistema malato da ingerenze oggi finalmente insopportabili, tocca il colpo di reni. Tocca ad esso chiamare il Movimento ad una riflessione che vada alla scoperta della strada smarrita.
Le Misericordie come aziende senza anima, sono un modello non più perseguibile. Antistorico per le esigenze della Società in cui lavoriamo ed a cui dovremmo portare Speranza e non corruzione. 
Modello antistorico perché va contro la nostra Storia.
La nostra proposta è un'Assemblea diffusa che discuta, che susciti l'incontro, che chiarisca gli errori del passato, che prospetti le soluzioni, che dia ruolo ai Volontari, che li faccia sentire Consorelle e Confratelli, che non si limiti ad invocare gli otto secoli di storia come un paravento ma che ne meriti l'eredità.