tratto da EMERGENCY LIVE
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13 GIU 2017
L’ispettorato del Lavoro è entrato nelle
sedi di alcune associazioni, verificando la realtà dei volontari in
ambulanza. Risultato: 150 mila euro di multe e recupero dei contributi non
versati. 25 controlli su 27 hanno dato esito positivo.
FERRARA – L’Emilia
Romagna non è solo la terra della battaglia fra medici e infermieri sul
riconoscimento delle competenze professionali. Inizia ad essere anche la terra
dove il lavoro nero mascherato da volontariato non è più tollerato.
A Ferrara infatti – dopo che qualche mese fa è iniziata una battaglia fra
cooperative e associazioni ( LEGGI – LEGGI – LEGGI ) – è scattata una rete di
controlli dell’ispettorato del lavoro, che ha cercato di verificare la corretta
applicazione dei contratti professionali e il corretto uso della figura del
volontario in ambulanza. Ne da notizia l’edizione di oggi della Nuova
Ferrara con un servizio ampio, dal titolo inequivocabile:
“Irregolari sulle ambulanze sanzioni per 150 mila euro”.
L’ispettorato del Lavoro ha controllato i servizi affidati dall’ASL alle associazioni di soccorso. Secondo quanto ricostruito dal braccio ispettivo dell’INPS, dai registri di alcune associazioni è emerso un impiego fuori norma di alcuni volontari: circa 400 mila euro di reddito imponibile non sono stati dichiarati all’ente previdenziale, soldi che avrebbero dovuto essere versati dalle associazioni al personale in servizio come reddito e come contributo previdenziale. In particolare gli accertatori hanno valutato come alcune persone – infermieri o autisti-soccorritori secondo la Nuova Ferrara – non fossero state inquadrate correttamente ma come volontari, mentre avrebbe dovuto esserci in essere un rapporto di dipendenza. L’accertamento ad ampio raggio dell’ispettorato è durato alcuni mesi ed è stato completato a Maggio. Vi hanno collaborato sia l’ispettorato di Ferrara che quello di Rovigo, in collaborazione con Guardia di Finanza e INPS.
Le contestazioni sono importanti: dai registri è emerso che 25 dei 27 operatori sottoposti a controllo, che erano inquadrati come volontari, avrebbero dovuto essere stipendiati come dipendenti. La loro presenza programmata sulla base di turni di lavoro infatti non sono state reputate conformi ai canoni della prestazione volontaria. Questa prestazione infatti deve essere saltuaria e non quotidiana, deve essere accessoria a un altra attività di sostentamento e non deve prevedere mansioni specialistiche (LEGGI) .
L’ispettorato del Lavoro ha controllato i servizi affidati dall’ASL alle associazioni di soccorso. Secondo quanto ricostruito dal braccio ispettivo dell’INPS, dai registri di alcune associazioni è emerso un impiego fuori norma di alcuni volontari: circa 400 mila euro di reddito imponibile non sono stati dichiarati all’ente previdenziale, soldi che avrebbero dovuto essere versati dalle associazioni al personale in servizio come reddito e come contributo previdenziale. In particolare gli accertatori hanno valutato come alcune persone – infermieri o autisti-soccorritori secondo la Nuova Ferrara – non fossero state inquadrate correttamente ma come volontari, mentre avrebbe dovuto esserci in essere un rapporto di dipendenza. L’accertamento ad ampio raggio dell’ispettorato è durato alcuni mesi ed è stato completato a Maggio. Vi hanno collaborato sia l’ispettorato di Ferrara che quello di Rovigo, in collaborazione con Guardia di Finanza e INPS.
Le contestazioni sono importanti: dai registri è emerso che 25 dei 27 operatori sottoposti a controllo, che erano inquadrati come volontari, avrebbero dovuto essere stipendiati come dipendenti. La loro presenza programmata sulla base di turni di lavoro infatti non sono state reputate conformi ai canoni della prestazione volontaria. Questa prestazione infatti deve essere saltuaria e non quotidiana, deve essere accessoria a un altra attività di sostentamento e non deve prevedere mansioni specialistiche (LEGGI) .
Le sanzioni erogate
quindi, per i mancati versamenti dei 400 mila eruo, sono pari a 150 mila euro.
I controlli sono stati effettuati poi sui compensi ricevuti dai lavoratori, che
dovrebbero essere stati limitati ai rimborsi spese.
L’ASL di Ferrara nel 2016 ha quantificato attorno al 35% i servizi di trasporto sanitario assegnati al volontariato in tutta la provincia. Nel 2016 è stata però attivata una convenzione anche per quanto riguarda l’emergenza-urgenza che, fino ad allora, era stata prerogativa dell’ASL stessa. La situazione quindi dovrà essere dipanata con maggiore chiarezza in futuro, anche perché i comportamenti irregolari mettono a rischio i buoni rapporti fra le associazioni e gli stessi volontari, oltre ad alimentare un clima di diffidenza nei confronti di chi applica e utilizza con correttezza il volontariato in emergenza sanitaria.
L’ASL di Ferrara nel 2016 ha quantificato attorno al 35% i servizi di trasporto sanitario assegnati al volontariato in tutta la provincia. Nel 2016 è stata però attivata una convenzione anche per quanto riguarda l’emergenza-urgenza che, fino ad allora, era stata prerogativa dell’ASL stessa. La situazione quindi dovrà essere dipanata con maggiore chiarezza in futuro, anche perché i comportamenti irregolari mettono a rischio i buoni rapporti fra le associazioni e gli stessi volontari, oltre ad alimentare un clima di diffidenza nei confronti di chi applica e utilizza con correttezza il volontariato in emergenza sanitaria.
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