lunedì 8 gennaio 2018

La Democrazia del Movimento è a rischio. – 1. Avellino

La legge dice che nel Volontariato una organizzazione per essere riconosciuta deve essere DEMOCRATICA! Per gli increduli si veda il comma 7 dell’art. 41 del D. Lgs 117/2017.
Questo discorso, molto delicato, fu già affrontato a proposito dell’ormai famoso caso del coordinamento di Napoli – Caserta.

Ma il nostro summit confederale sembra non capire e continua in atteggiamenti poco consoni al sodalizio che gli è affidato.

IL CASO DI AVELLINO
Abbiamo atteso un mese sperando in smentite, passi indietro o correzioni ad uno scandaloso verbale di una riunione tenutasi in provincia di Avellino in presenza del caro presidente confederale e dei fidi scudieri.
Niente!
Il mese scadeva esattamente nel giorno in cui ricorreva la Nascita di Nostro Signore ed abbiamo ulteriormente atteso che passassero le feste. Passata l’Epifania, non possiamo sottrarci al nostro dovere di cronaca e pubblichiamo questo articolo in più puntate.

I FATTI
Il coordinamento di Avellino, contrariamente a Napoli – Caserta, dopo un periodo di lunga latitanza viene chiamato ad eleggere il coordinatore provinciale, in una rocambolesca riunione. Alla fine viene eletto un coordinatore che dopo qualche giorno riceve una mozione di sfiducia della stragrande maggioranza delle Misericordie del Coordinamento.
Tutti i benpensanti avrebbero atteso, almeno per un antico senso di dignitosa opportunità, che il confratello eletto rimettesse il mandato. Questo non è successo.
Il 25 novembre arriva ad Avellino, il Presidente Confederale della cui saggezza e rettitudine di comportamento nessuno dubita, vista soprattutto la sua cultura e la forma mentale per cui ha sempre richiamato alla osservanza delle regole.
A questo punto mi fermo e lascio la cronaca al verbale di quella riunione.

Il giorno 25 del mese di novembre in Nusco (AV), nella sala consiliare del Comune, si è riunito il Coordinamento Provinciale di Avellino, previa convocazione, dal coordinatore Argenio Mauro. Sono presenti:
Il Presidente Confederazione Nazionale Roberto Trucchi;
Il Presidente Confederazione Regionale Angelo Iacoviello;
Il Consigliere Nazionale Luca De Angelis, in duplice veste, anche quale governatore della Misericordia del Partenio;
 (omissis, segue elenco delle Misericordie presenti)
Prende la parola il Presidente della Confederazione Nazionale, il quale dopo i consueti saluti, affronta la spinosa questione delle votazioni per l’elezione del Coordinatore Provinciale. Infatti fa presente a tutti che le elezioni sono state regolari, visto anche la presenza di due Consiglieri Nazionali, quali De Angelis Luca e Romanelli Lisa, e che il Coordinatore Provinciale a tutti gli effetti è e sarà,per i prossimi quattro anni, il confratello Argenio Mauro. Amareggiato per la poca affluenza al coordinamento, afferma che bisogna essere uniti, in quanto solo così si possono raggiungere grandi e numerosi traguardi.
(omissis, si affronta il problema del 118 e dei rapporti con l’ASL di Avellino)
COORDINAMENTO PROVINCIALE DI AVELLINO: Il Presidente, chiede, a tutte le Misericordie, un maggior rispetto delle regole, le quali devono essere uguali per tutte. Coloro che voglio far parte della rete del 118, devono rispettarsi e rispettare, quindi avere gli stessi diritti e doveri.
(omissis)
Prima di lasciare la sala consiliare, il Governatore della Misericordia di Volturara Irpina, assente al coordinamento, consegna nelle mani del Presidente una lettera. Finito il convegno, alle ore12.30, si riprende il coordinamento Provinciale. Il Presidente, ci tiene a precisare che ha ricevuto una lettera a firma di Governatori di Misericordie della Provincia che non riconoscono il coordinatore Mauro Argenio, il quale è stato votato in modo illegale ed illegittimo. Quindi a tal proposito, con fermezza ed autorevolezza, afferma che il Coordinatore Provinciale è e sarà per i prossimi quattro anni Argenio Mauro, riconosciuto da Confederazione. Afferma, inoltre, che l’assenza è stata una mancanza di rispetto nei confronti di quest’ultima. Chi non si riconosce in tale coordinatore, può andare a svolgere la propria attività altrove.
Ribadisce nuovamente che le elezioni si sono svolte in modo regolare e come già detto sono state effettuate anche in presenza di autorevoli rappresentanti Regionali e Nazionali. Etc. etc.

ALCUNE CONSIDERAZIONI
Abbiamo sempre sostenuto che la nostra Confederazione è afflitta da un fenomeno di dittatura della maggioranza imposta dal sistema che la governa in questi anni. Ma non pensavamo si arrivasse al paradosso che il suo massimo rappresentante negasse i diritti della maggioranza qualora se ne costituisse una contraria a quella imperante. E' un colmo insopportabile.
Si arriva a mettere alla porta quanti non si allineano. Anche se sino ad oggi è riconosciuto che loro sono operatori di Carità e Fratelli di Misericordia!
Trucchi chiede il rispetto delle Regole da una parte e non dice in base a quale regola non si discute di una richiesta firmata dalla maggioranza delle Misericordie di un coordinamento.
Trucchi afferma che bisogna essere uniti e, se qualcuno dissente, salva l’unità mettendolo alla porta!
Trucchi in questo è coerente. Basta ricordare gli atteggiamenti avuti con altre confraternite cacciate dal Movimento senza che esse mai sapessero i motivi per cui erano ritenute indegne e commissariamenti agiti al di fuori di ogni norma statutaria!
Trucchi, candidato unico alle elezioni, gode dell’appoggio incontrastato di nominati e di un consiglio ed organi di controllo che, imbelli lo assecondano.
Trucchi, così facendo, diventa il responsabile del disfacimento della Confederazione Nazionale.

venerdì 5 gennaio 2018

Il Blog dei Volontari delle Misericordie


Attualmente sul blog 
CONFRATERNITE 
DI MISERICORDIA 

Le rivendicazioni dei 
lavoratori dipendenti 
della Misericordia di 
Isola di Capo Rizzuto.


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giovedì 4 gennaio 2018

Misericordia Isola Capo Rizzuto, la denuncia dei lavoratori licenziati.

Con una lunga e pesante missiva inviata al prefetto di Crotone Dottoressa Cosima di Stani riportata dagli organi di stampa (v. IL CROTONESE nel riquadro), gli ex lavoratori della Misericordia di Isola Capo Rizzuto denunciano l'ingiustificato trattamento riservatogli dagli amministratori giudiziari col mancato rinnovo del contratto di lavoro a discapito di lavoratori di altre province. Ma le affermazioni più pesanti sono riservate alla Confederazione delle Misericordie di Italia allorquando invitano il procuratore a vagliare con attenzione la proposta tecnica avanzata dalla stessa Misericordia per il nuovo bando di gestione del CARA.
Testualmente nella lunga missiva i lavoratori sostengono di essere “gli stessi lavoratori che hanno subito la decurtazione del 25% degli stipendi arretrati, costretti ad un accordo con la Confederazione Nazionale delle Misericordie che pur di conservare il posto di lavoro, che per anni hanno subito innumerevoli rinnovi senza mai ottenere quello che ci spettava di diritto: il contratto a tempo indeterminato.” I dipendenti continuano ritenendo di essere “ le vere vittime di un’indagine che, per quanto giusta e doverosa, ha mietuto disoccupati innocenti che già da tempo dovevano essere tutelati.”
Essi ribadiscono con disorientante freddezza che sono toccate loro “gravi e ripetute violazioni in diritto del lavoro, che faranno valere nelle sedi giurisdizionali più opportune.”
Chiedono, inoltre, “di vagliare con accuratezza la proposta tecnica avanzata dal “Consorzio Opera Misericordia per la presentazione alla gara europea aperta per la fornitura di servizi e beni relativi al funzionamento del Centro d’accoglienza per richiedenti asilo CARA-Regional Hub di Crotone. A loro parere si potrà notare, infatti, che molti dei loro curriculum e competenze sono stati usati per ottenere un punteggio superiore, considerati gli  anni di servizio, alla domanda presentata, per poi decidere soltanto qualche settimana dopo di non rinnovare i suddetti professionisti.”
Sin qui la cronaca di recriminazioni più che giustificate di lavoratori traditi nei loro diritti.
Ora poche parole ma significative per parlare di donne e uomini, lavoratrici e lavoratori che pensavano di aver avuto il privilegio di lavorare per un datore di lavoro non qualunque. Pensavano di essere capitati bene perché lavoravano per un datore di lavoro che si faceva forte dei principi della Chiesa Cattolica e della Sua Dottrina Sociale e che, invece, si scopre essere un soggetto da competizione in un mercato tutto nuovo e senza scrupoli.
Era questo che si proponeva la Confederazione Nazionale quando ha promosso, seguendo la traccia di Leonardo Sacco,  questo impegno verso l’immigrazione? È questo il modello di integrazione che si appoggia e si sviluppa? Siamo forse i difensori della Dignità delle persone trattando in questo modo i lavoratori che collaborano con noi?
Che Confederazione resti silente e non senta, in questi mesi, di dare giustificazioni alla comunità del Movimento è cosa quasi prevedibile visto lo stile che impera nelle alte sfere dai consiglieri nazionali in su.
Ma non può rimanere silente la COSCIENZA di migliaia di volontari che hanno fatto della dedizione verso il Prossimo una scelta di vita.
Vi prego, facciamo sentire almeno la nostra solidarietà ai lavoratori di Isola di Capo Rizzuto!