domenica 20 marzo 2011

I nodi vengono al pettine!

Intervento al Consiglio Nazionale del 19 marzo 2011 sull'approvazione del Bilancio Consuntivo 2011

Questo intervento sul bilancio consuntivo vuole evidenziare e sottolineare anche interventi già accennati a proposito di altri punti all’odg.


Quanto fosse urgente ad esempio incontrarci già un mese fa, infatti, si evince chiaramente dai numeri riportati oggi in bilancio, in un consuntivo che meglio sarebbe definire consunzione.

Gli organi di questa confederazione brillano solo per l’attività che comportano al documento che l’amministratore ci ha appena illustrato. Null’altro hanno incrementato se non che la voce del “funzionamento degli organi” per il 213 % rispetto al preventivo.

Certo, può capitare che accada, ma al 120 % si avverte il consiglio nazionale o l’assemblea di quello che sta capitando. Ci si sospende i rimborsi delle spese e, se proprio fosse necessario incontrarsi, si ricorre alle nuove tecnologie, ma non si arriva al 213% inopinatamente come se niente fosse.

Almeno si depongano i telefoni! Niente di tutto questo. Anzi, in qualche anfratto della sua doviziosa e puntuale relazione si costringe l’amministratore ad annunciare una probabile stretta sulla spesa telefonica quando si accorge che lo stesso destino (incremento del 123 % rispetto al preventivo) ha subito anche la voce “spese generali”.

Voglio sperare che si sia parlato telefonicamente di questi problemi; voglio sperare che tra i consiglieri di presidenza, i vicepresidenti regionali e i componenti dell’ugem si sia discusso telefonicamente di questa o quella voce di bilancio che stesse lievitando troppo, per trovare una risposta all’ennesima emergenza finanziaria di questo bilancio! Sarebbero da verificare i tabulati e le conversazioni per assolvere una presidenza che tutto ha applicato tranne il principio del buon padre di famiglia.

Del resto siamo ormai da anni abituati ad essere voce nel deserto, Cassandra nostro malgrado, dicemmo (ed eravamo a ridosso delle scorse elezioni) che a Bari (gestione dell'allora CPT) si stava creando un buco di gestione che ci sarebbe caduto addosso. Una speciale commissione partì per la Puglia e chiuse forse un accordo elettorale che portò al "manifesto per l’unità", ma ci rassicurò, a loro dire, che si metteva a posto tutto ed oggi i nodi arrivanoal pettine  inesorabili, ma con estrema lentezza, nella voce oneri diversi per 56.813,50 euro! Ci parlarono di prestiti, di buone e brave misericordie calabresi che avrebbero sopperito ecc. ma eccoci invece di fronte all’ultima parte dell’ennesima colpevole leggerezza di gestione.

E la raccolta Cile l’ho seguita di meno perché so che la protezione civile vede impegnati il fior fiore dei consiglieri nazionali oltre al presidente e l’ugem intero del tempo, eppure oggi sento inopinatamente parlare di incapienza del fondo “raccolta cile” rispetto alle spese effettuate, come voi tutti avete letto nella prerelazione dell’amministratore.

In altri termini abbiamo speso i soldi prima di averli, senza avvertire chi aveva destinato quei soldi a chissà cos’altro!

Se ad esempio bisognava pensare allo sviluppo delle nostre associazioni (forse era troppo presuntuoso il termine sviluppo ma almeno evitare il precoce invecchiamento delle Misericordie) i soldi mancavano di colpo e per fortuna che l’ultimo dipendente impiegato, come fedelissimo nipponico di un imperatore abbondantemente sconfitto da sé stesso, ha pensato bene di dimettersi evitando di spendere quanto previsto!

Non ne parliamo dei progetti! Per fortuna che resta, per la categoria, una voce “Progetto speciale organi dirigenti” di cui noi consiglieri nazionali comuni e mortali nulla sappiamo. Forse era stato riservato all’olimpo pensante della presidenza! Siamo desiderosi di sapere di cosa si è trattato proprio perché resta come monumento ai caduti a testimonianza di altri momenti in cui si progettava tanto e troppo forse.

Tutti morti i progetti tranne questo per gli organi dirigenti per cui spendiamo (dietro finanziamento spero) 63 migliaia di euro e poco più.

Siamo in sede di rendicontazione di bilancio ed è fuori luogo chiedere cosa questo progetto pensava di ottenere, ma visti i risultati che stiamo raccogliendo con quella gestione di organi dirigenti caro fratello Monciatti potevamo evitarci questo sforzo.

Questo consuntivo del resto è testimonianza che la Confederazione nazionale si limita ad investire tempo solo dove ci sono soldi in abbondanza. Ci siamo ridotti e non è poco, per carità, alla grande gestione dei CIE e congeneri. Ma su questo stendo veli pietosi per il momento.

Tutto il consiglio di dicembre di cui avete appena approvato il verbale si chiede come finanziare la Confederazione per lo sviluppo e per i progetti. In un punto di quel consiglio in cui fui assente giustificato, tutti in coro avete biasimato le associazioni che non pagano le quote, anche le vostre stesse Misericordie a volte. Ad unanimità avete detto “basta!” a chi si sottrae a questo dovere di contribuzione. Testualmente vi siete impegnati nel dicembre scorso a:

Il Consiglio nazionale, all’unanimità, relativamente al finanziamento confederale 2011 – in attesa di delineare un nuovo sistema di finanziamento confederale, conferma il sistema di quote previsto per gli anni 2009 e 2010 e ribadisce la necessità inderogabile a precedere alla sospensione delle Misericordie che risultino inadempienti sul versamento delle quote sociali (sia in quota fissa che nella misura del cinque per cento per coloro che hanno entrate derivanti a trasporti sanitari, gestione centri per immigrati ed antincendio boschivo, comunque generate).

Di questo ne riparleremo in assemblea magari quando ci saranno i governatori di quelle Misericordie che si dibattono tra mille difficoltà e potranno dire perché rinunciano al piacere - dovere di versare le quote. Oggi mi inchino alla decisione. Ma delle due l’una: o siete fedeli a quella decisione appena confermata con l’approvazione del verbale e approvando questo consuntivo vi comportate di conseguenza o ci dimettiamo tutti con Brunini ma per diversi motivi e ci avviamo serenamente a dichiararci non capaci di gestire questo benemerito sodalizio.

Oggi infatti scopriamo e non possiamo, e non potete, fare finta di non sapere che (cito testualmente dalla relazione del tesoriere) che:

- L’Asl 3 Pistoia versa a Confederazione il 3%, il restante 2% viene versato a Pistoia Soccorso sulla base di un diverso accordo locale. Da ciò deriva un mancato ricavo presunto pari a € 55.245,48 ;


- L’Asl 4 Prato non trattiene il 5% di spettanza confederale ma versa l’intero importo alla Misericordia di Prato. La Misericordia di Prato ha versato direttamente alla Confederazione il 5% fino al mese di giugno 2009. La Confederazione deve ancora ricevere il 5% da luglio a dicembre per un importo pari ad € 25.747,76. Comunque nel bilancio anno 2010 è stato inserito come ricavo convenzioni Asl 4 Prato il 5% della Misericordia di Prato anno 2010 pari ad € 82.436,63 in ottemperanza a quanto stabilito dal cennato accordo quadro.

Certo non si tratta più della piccola Misericordia del trapanese o del beneventano che non tocca me difendere ma che, sappiano, sono pronto a farlo.
Si tratta della Toscana blasonata ed efficiente, che, senza dubbio alcuno, ci ha insegnato a far crescere le nostre associazioni e che, quindi, motivi per assumere simili atteggiamenti ne avrà e li possiamo intuire tutti. Soprattutto dopo aver visto questo bilancio consuntivo!

L’amara verità è nell’inettitudine che traspare proprio mentre è aperto il dibattito sul grado di decentramento da concedere ad un territorio che soprattutto in Toscana è molto avanti alla gestione confederale miope, neghittosa e sterile.

Or, dunque, se volete approvare questo consuntivo e tenere fede a quella deliberazione appena definitivamente consacrata dovete avviare contestualmente la sospensione di Prato e di Pistoia dalla Confederazione più che non abbiate spinto qualche tempo fa fuori Firenze Duomo e Rifredi. E so bene che quel che dico è follia ma è l’amara conseguenza del vostro arrovigliarvi sulle vostre decisioni con la leggerezza dell’incoscienza.

Una via di uscita c’è. E non vi ripropongo le dimissioni anche perché so che non le dareste ma la soluzione che vi offro sta nel soprassedere all’approvazione ed avviare subito l’unica attività che ci compete per riprendere credibilità ed è il processo di riforma dello statuto fermo al palo da sei anni e dopo che un’Assemblea (quella di Firenze Rifredi la ricordate?) aveva varato una proposta definitiva!

Prima di ogni altra cosa, poi, senso di responsabilità vorrebbe anche le scuse al movimento per averlo ridotto a dover assistere a simili consuntivi ed a simili consunzioni.

Giuseppe De Stefano

n.d.r. Il Bilancio consuntivo è stato approvato con 9 voti favorevoli e 2 contrari. Ricordiamo che il Consiglio nazionale è composto di 30 consiglieri! ed è stata convocata l'Assemblea per il 16 aprle a Montecatini.