giovedì 9 settembre 2010

Tutto comincia ad aprile a Cassano allo Jonio

Ad aprile quando ormai si vedeva l'incapacità di sbloccare la vita confederale da uno stallo totale sul problema del decentramento posto senza possibilità di rinvio dalle richieste della Federazione Toscana appena nata, alcune Misericordie, Coordinatori zonali e consiglieri nazionali si riunirono a Cassano allo Jonio da tutta l'Italia per prendere iniziative che scuotessero l'immobilismo determinatosi sin dal dopo elezioni nel gruppo dei consiglieri che si rifaceva al "Manifesto per l'unità".
A vedersi erano soprattutto quanti, invece, avevano promosso la candidatura Passaleva a Presidente della Confederazione.
I convenuti produssero alla fine il documento che segue e che pur essendo stato presentato al consiglio nazionale non fu mai pubblicizzato dai siti. Rispondendo alle esigenze per cui nasce questo blog e per fare corretta informazione lo portiamo a conoscenza dei nostri lettori prima di poter descrivere quanto ne è seguito.

CASSANO ALLO IONIO - HOTEL DELLE TERME
23 aprile ’10
Documento finale approvato nella riunione dei rappresentanti delle Misericordie aderenti all’iniziativa dalla Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia e Romagna.

Il concetto di Confederazione all’inizio del terzo millennio.

Le nostre associazioni esistenti da 30 anni circa mediamente non necessitano più di indirizzi ed indicazioni, ma, essendo diventate mature realtà dei loro territori, in cui quasi sempre rappresentano le più datate esperienze di volontariato e di cittadinanza attiva, sono in grado di programmare il loro autonomo sviluppo individuando ed interpretando le esigenze che le circondano.

In queste nuove condizioni strategiche si determina l’evoluzione delle associazioni di secondo livello e di quelle di livello nazionale da ruolo di guida ad un ruolo di servizio rispetto alle associate.

Quest’inversione (non raccolta nemmeno minimamente dall’attuale amministrazione confederale), è presupposto indispensabile per qualunque dibattito si voglia avviare a tal proposito.
 
Le nostre idee.

Il gruppo allargato di rappresentanti di Misericordie di diverse regioni d’Italia ritiene quindi di riaffermare i principi comuni da cui partono le proprie proposte al movimento.

• Autodeterminazione dei territori. Proprio alla luce di quanto detto nella premessa noi siamo per associazioni di secondo livello sia territoriali che tematiche che spontaneamente si aggreghino soprattutto puntando alla produzione di supporti operativi ed a servizi comuni.

• Capacità di autogestione e servizi centralizzati. Ben comprendendo che quanto più aumenta la capacità di autogestirsi delle Misericordie, maggiormente la richiesta di servizi comuni aumenta diventando, ovviamente, sempre più sofisticata e di livello superiore va richiesto al personale ed alle loro rappresentanze sindacali uno sforzo di riorganizzazione e riqualificazione che assecondi questo processo di trasformazione.

• Il finanziamento. Anch’esso è un problema insormontabile se affrontato come storicamente risolto e cioè se ci si ostina a partire dalle esigenze di una struttura dimensionata sui modelli del passato e su esigenze obsolete di cui abbiamo appena parlato. È, invece, un falso problema se si parte dalle esigenze di una base che si associa per le soluzioni e che trova ai livelli opportuni anche le risorse per le stesse soluzioni. Per questo ragionamento basta individuare solo il livello di aggregazione che minimizza i costi di produzione e che assicuri una concordanza di prospettive.

• “Avanti ma fermi!” Tutto l’assetto descritto prevede una fermezza nei Principi che deve essere la vera caratteristica unificatrice e la cui garanzia è riservata certamente al massimo livello di aggregazione del Movimento in profonda e tangibile comunione con la Chiesa .
 
La proposta.

Noi siamo pronti a discutere su tutto, ma a patto che ci si confronti su questi temi con estrema urgenza e, soprattutto, in maniera non preconcetta e strumentale ad altri fini che non ci appartengono.

I rappresentanti convenuti e aderenti alla presente riunione,

• avvertono l’urgente necessità di mettere su un proprio sistema che attui questo progetto dimostrandone la funzionalità ai tempi ed alle sfide che ne derivano anche allargandolo ad altre realtà che nei territori dimostrano di perseguire nelle loro attività la realizzazione delle Opere di Misericordia.;

• avendo dimostrato con il loro atteggiamento negli organi Confederali, centrali e territoriali, di non avere retropensieri scismatici o di contrapposizione, nonostante il profondo ostracismo operato a loro danno negli ultimi tre anni, affermano la loro fedeltà all’idea dell’unità del Movimento nazionale delle Misericordie;

• avendo atteso nella speranza, concretamente fondata, che i tempi maturassero per un ripensamento delle parti, reputano giunto il tempo di riaprire il dialogo e, pertanto, chiedono l’azzeramento degli organi confederali e l’avviamento di una fase di ricostituzione . Ma l’invito è senza appello visto il livello in cui langue il nostro volontariato tanto nelle periferie quanto, soprattutto, nel centro del Movimento.
I consiglieri nazionali

GIUSEPPE DE STEFANO, MICHELE D’ERRICO, SEBASTIANO LEONARDI, GIOVANNI VANNI