lunedì 28 febbraio 2011

LO SBANDO 2

All’indomani delle dimissioni di Brunini, il neo presidente confederale f.f. Trucchi ci invitava così a comportamenti responsabili:


“Carissimi – diceva – il clima nel quale abbiamo vissuto nell’ultimo periodo è ben lontano dai principi che ho esposto, vi chiedo, quindi non per me ma nell’interesse delle Misericordie di abbassare i toni, di fare un piccolo passo indietro tutti per ripartire con un po’ più di serenità, chiedo la collaborazione di tutti, dai consiglieri nazionali, ai governatori, ad ogni singolo confratello, ai dipendenti di Confederazione, per un confronto serio, un dialogo sereno, un lavoro nei mesi che rimangono alla fine della legislatura sui problemi che ci attanagliano da tempo e che ancora ci vedono impantanati. Una lunga “campagna elettorale “ nella divisione non giova a nessuno ed anzi acuirebbe ancora di più i problemi delle Misericordie e di questo saremo tutti chiamati a rispondere. “

Bellissime parole condivisibili soprattutto se fossero seguiti i buoni esempi proprio da quanti reggono loro malgrado le sorti della Confederazione.

Ma solo pochi giorni dopo a Isola Capo Rizzuto il consiglio di presidenza risponde con questa disposizione:

Gentili Consiglieri,
il Consiglio di Presidenza riunito il 25 Febbraio 2011, esaminato l'ordine del giorno del Consiglio Nazionale previsto per il 5 marzo p.v.;
considerata la situazione venutasi a creare con le dimissioni del Presidente Brunini;
rilevata inoltre la necessità di predisporre il bilancio consuntivo che deve essere adottato dal Consiglio Nazionale per il suo perfezionamento;
atteso che pertanto non sussistono più le ragioni di urgenza che avevano prefissato la data del 5 marzo;
considerato infine che ragioni tecnico-contabili impongono la necessità di un breve periodo per la più corretta definizione del bilancio medesimo
DELIBERA
di differire il Consiglio Nazionale, già fissato per il 5 marzo, al giorno 19 marzo 2011 ore 9.00 presso la sede confederale di Firenze.
Si integra l'ordine del giorno con questo punto:
convocazione dell'Assemblea per il rinnovo degli organi.

Autonomamente il consiglio di presidenza ritiene che le ragioni di urgenza (vedi in questo blog l’intervento firmato da tre consiglieri “lo sbando”) invocate da numerosi consiglieri nazionali non sussistano più solo perché Brunini aveva dato le dimissioni ed ignorando di fatto che dietro quella richiesta di convocazione c’erano proprio le ragioni di quello impantanamento che il Trucchi denunciava nella sua lettera.

Immaginiamo che questo Consiglio di Presidenza a Isola abbia dato ancora una volta degna prova di sé costringendo all’ennesima sbandata l’appena nominato presidente. Litigiosi e guidati dalla miopia che li ha contraddistinti sin dalla loro elezione, non si sono accorti nemmeno che, allargando l’ordine del giorno con la convocazione dell’Assemblea per il rinnovo degli organi, avevano da soli individuato una seconda urgenza che non poteva e non doveva consentire il procrastinamento del consiglio già convocato e, per cui, diversi consiglieri avevano già prenotato albergo e affrontato spese varie.

Cosa importa a loro che si continui a non dare risposte alle diatribe toscane ed al documento Giovannelli? Cosa pensano circa l’opportunità avanzata da settimane di ricucire lo strappo con la Misericordia Madre di Firenze Duomo?

Loro non sanno come gestire l’affaire Protezione Civile e le svariate centinaia di miglia di euro che dovranno prossimamente spendere per preparare, come sempre, le prossime elezioni favorendo ora l’una ora l’altra e certamente la propria Misericordia! Per questo litigano e ritengono di dover guadagnare tempo rimandando il consiglio e l’assemblea!

Non sanno a chi affidare l’intervento alla Beatificazione di S.S. Giovanni Paolo II e se potessero tenderebbero di rinviare anche quell’evento perché non sussitono i motivi di urgenza!

Carissimo Roberto Trucchi, se questo era il passo indietro che chiedevi a tutti, penso che debba riconsiderare l’invito e chiarirti innanzitutto con i tuoi colleghi di presidenza.

Così non si va da nessuna parte e si continua pericolosamente a sbandare. E siccome stiamo sull’orlo del baratro, come tu stesso ammetti, rischiamo con un passo indietro (fatto di spalle) di cascarci irrimediabilmente!

Care volontarie e volontari di tutt’Italia, forse è il caso che ci riprendiamo direttamente il destino del Movimento in mano?

Nessun commento: