giovedì 27 luglio 2017

Chi paga i debiti del CARA?

Dopo i dipendenti del CPT di Bari (gestito dalle Misericordie) e quelli del CARA di Gradisca (gestito da Connecting People) ed altre vicende che si sono ripetute nelle strutture per l’immigrazione ora tocca ai dipendenti del CARA di Isola Capo Rizzuto a dover vivere quel momento in cui sparisce il datore di lavoro e non sai più chi ti deve le spettanze sacrosante dovute per il lavoro che hai svolto.

Certamente non saremo noi a dover fare proposte e trovare soluzioni anche e soprattutto perché ci sembrano ovvie e scontate pur se mai applicate.

A noi tocca difendere i diritti di coloro che risultano i più deboli in questo momento, coloro che in un mercato del lavoro asfittico si ritrovano senza lavoro e con arretrati da avere e, purtroppo senza potere contrattuale alcuno.

Figli indesiderati di uno scandalo impopolare ed incapaci di far sentire la loro voce e che, nemmeno nelle fila delle gloriose Misericordie d’Italia, trovano il conforto della Solidarietà. Tutti nascondono il problema. 
Quelli che sino ad ieri erano la forza produttiva del CARA che rendeva milioni di euro, oggi sono trattati come il relitto dei relitti.

I diretti interessati dicono: “Noi siamo in una situazione molto difficile per colpa di Misericordia ci stanno prendendo in giro tutti.”,  “… siamo depressi e sfiduciati specie nei confronti di ...Firenze. loro non stanno facendo granché per chi si trova nelle nostre condizioni causate poi da loro poi dicono che questa associazione rappresenta il massimo della Carità. Ma….”


Noi non possiamo rimanere indifferenti e speriamo che anche quelli che recentemente stanno dando ordine di limitare la diffusione dei nostri articoli, abbiano la compiacenza di fare proprio questo presente e collaborino a diffonderlo.

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