venerdì 1 agosto 2014

Palagiano: un grave caso di democrazia interna

L’arroganza è figlia dell’ignoranza, 
ovvero le peripezie della Misericordia di Palagiano.
Le vicissitudini della Confraternita Misericordia di Palagiano hanno origine nel lontano 20 Aprile 2012 allorquando l’Assemblea degli associati eleggeva i nuovi componenti degli organi delegati ad amministrare tale organizzazione che svolgeva e svolge un servizio fondamentale per tutta la comunità palagianese: il pronto intervento. Ebbene, in data 3 Dicembre 2013 il Giudice Attanasio del tribunale di Taranto con ordinanza RG. 4037/12 annullava tale elezioni, in quanto viziate, e reintegrava, in toto, i “vecchi” organi associativi sospendendo con effetti inibitori gli organi sociali figli delle elezioni testè menzionate. Queste poche righe illustrano, in linea di massima, quella che è stata l’annosa vicenda giudiziaria di un’Associazione che in poco più di un anno e mezzo di “mala gestio” ha rischiato seriamente di essere stritolata da una direzione illegittima (lo dice il Giudice) che ha seriamente messo a repentaglio il dispendioso lavoro, sia in termini organizzativi che gestionali che i “vecchi” amministratori avevano posto in essere. Difatti tale Onlus  vanta un parco macchine  considerato il fiore all’occhiello della provincia di Taranto composto da 7 ambulanze, 2 auto mediche, 1 pulmino ed 1 mezzo di  protezione civile  con cui  pone in essere il servizio di 118. A dire la verità vi era anche un modulo antincendio di ultima generazione ma si è “misteriosamente”  dematerializzato nel corso del famoso anno e mezzo di  “allegra amministrazione”. Inoltre, sempre in questo dissennato lasso di tempo, si  è seriamente  rischiato di minare una solidità economico-finanziaria regolarmente accertata dai rendiconti presentati fino al 2011 che ha portato questo ente a vantare nel suo organico ben 8 lavoratori dipendenti ed un nutrito e ben preparato gruppo di volontari nonchè conti in ordine . Come  spesso accade però, nel momento in cui qualcuno si fregia di meriti, di contro in qualcun’ altro comincia a germogliare la malerba di uno dei sette vizi capitali: l’invidia. Questo stato d’animo è, come direbbe un famoso scrittore, la religione dei mediocri cioè di coloro i quali attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i propri sleali tentativi di sminuire e distruggere gli altri. Ed è a questo punto che entra in gioco la cosiddetta “cordata degli sconfitti” già defenestrata dalla sopra menzionata ordinanza giudiziaria. Recita un antico proverbio che “quando la pulce si vide nella farina, disse che era capo mugnaio”, ebbene mai massima fu più veritiera. Il problema è che qui le pulci sono più di una, e non avendo mai vissuto di luce propria hanno deciso, di comune accordo, di trattare questa avviata associazione alla stregua di un pozzo di San Patrizio. Ecco spiegate allora, in poco meno di 20 mesi, colazioni, pranzi e cene faraoniche, spese che farebbero impallidire anche il sultano del Brunei, consulenze tanto costose quanto inutili proprio in virtù del fatto che “La Misericordia” è stata scambiata per una riserva sconfinata di ricchezze. L’ostinazione si è trasformata in testardaggine, sfociando nel grottesco, allorquando, la “combriccola dei destituiti” ha deciso di effettuare un meschino ostruzionismo al solo fine di distruggere una delle pochissime realtà positive sorte nel nostro Comune negli ultimi anni. Con la complicità della Confederazione Nazionale e della Conferenza Regionale, al grido di battaglia di  “muoia Sansone con tutti i Filistei” si sono inventati un fantomatico commissariamento  che, non solo non è contemplato nello Statuto nazionale, ma contrasta anche  con i principi ispiratori e fondanti le singole Confraternite ovvero l’autonomia e l’indipendenza. Non hanno presentato, entro il 30 Aprile 2014, al Comune di Palagiano il rendiconto finanziario 2013 mettendo a rischio l’iscrizione dell’Associazione nel Registro Regionale. Hanno fatto pagare all'aggregazione migliaia di euro di imposte non dovute al solo fine di danneggiare finanziariamente l’ente che, pertanto, sta avendo serie difficoltà a liquidare le retribuzioni ai dipendenti danneggiando sia le famiglie dei lavoratori, la totalità delle quali è monoreddito, sia la comunità che beneficia del servizio da essi reso. Tutte  grane provocate da un manipolo di tali la cui coscienza civile e sociale dovrebbe essere reputata alla stregua di una “tabula rasa” . Qual è la morale della favola? Come spesso succede in queste miserabili circostanze,  le colpe di pochi rischiano di ricadere su tutta la cittadinanza.
La Misericordia di Palagiano

Nota del redattore: con provvedimento n. 3603/2014 del 30 luglio 2014 della dr.sa Francesca Caputo del Tribunale di Taranto è stato rigettato per la terza volta il ricorso ex art. 700 proposto dal commissario confederale avverso la sentenza di cui al procedimento nrg 4037/2012. Il 15 luglio il Consiglio Nazionale, con opinabile tempestività, ha perseverato nell’atteggiamento vessatorio confermando Consiglia Bernardi, coordinatrice zonale, a commissaria della Misericordia di Palagiano!!!
Ogni commento è superfluo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma scusi dott. DE STEFANO, ma a me risulta che il governatore eletto il 20 aprile 2014 è attualmente in carica. Quindi il suo articolo a cosa allude, cè un provvedimento che annulla le elezioni del 20 aprile??

Unknown ha detto...

Ecco perché non si capisce l'accanimento di Confederazione che nomina sempre un commissario per la Misericordia di Palagiano