L’arroganza
è figlia dell’ignoranza,
ovvero le peripezie della Misericordia di Palagiano.
Le vicissitudini della
Confraternita Misericordia di Palagiano hanno origine nel lontano 20 Aprile
2012 allorquando l’Assemblea degli associati eleggeva i nuovi componenti degli
organi delegati ad amministrare tale organizzazione che svolgeva e svolge un
servizio fondamentale per tutta la comunità palagianese: il pronto intervento.
Ebbene, in data 3 Dicembre 2013 il Giudice Attanasio del tribunale di Taranto
con ordinanza RG. 4037/12 annullava tale elezioni, in quanto viziate, e reintegrava,
in toto, i “vecchi” organi associativi sospendendo con effetti inibitori gli
organi sociali figli delle elezioni testè menzionate. Queste poche righe
illustrano, in linea di massima, quella che è stata l’annosa vicenda
giudiziaria di un’Associazione che in poco più di un anno e mezzo di “mala
gestio” ha rischiato seriamente di essere stritolata da una direzione
illegittima (lo dice il Giudice) che ha seriamente messo a repentaglio il
dispendioso lavoro, sia in termini organizzativi che gestionali che i “vecchi”
amministratori avevano posto in essere. Difatti tale Onlus vanta un parco macchine considerato il fiore all’occhiello della
provincia di Taranto composto da 7 ambulanze, 2 auto mediche, 1 pulmino ed 1
mezzo di protezione civile con cui pone in essere il servizio di 118. A dire la
verità vi era anche un modulo antincendio di ultima generazione ma si è
“misteriosamente” dematerializzato nel
corso del famoso anno e mezzo di “allegra
amministrazione”. Inoltre, sempre in questo dissennato lasso di tempo, si è seriamente
rischiato di minare una solidità economico-finanziaria regolarmente
accertata dai rendiconti presentati fino al 2011 che ha portato questo ente a
vantare nel suo organico ben 8 lavoratori dipendenti ed un nutrito e ben
preparato gruppo di volontari nonchè conti in ordine . Come spesso accade però, nel momento in cui
qualcuno si fregia di meriti, di contro in qualcun’ altro comincia a
germogliare la malerba di uno dei sette vizi capitali: l’invidia. Questo stato
d’animo è, come direbbe un famoso scrittore, la religione dei mediocri cioè di
coloro i quali attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i
propri sleali tentativi di sminuire e distruggere gli altri. Ed è a questo
punto che entra in gioco la cosiddetta “cordata degli sconfitti” già
defenestrata dalla sopra menzionata ordinanza giudiziaria. Recita un antico
proverbio che “quando la pulce si vide nella farina, disse che era capo
mugnaio”, ebbene mai massima fu più veritiera. Il problema è che qui le pulci
sono più di una, e non avendo mai vissuto di luce propria hanno deciso, di
comune accordo, di trattare questa avviata associazione alla stregua di un
pozzo di San Patrizio. Ecco spiegate allora, in poco meno di 20 mesi, colazioni,
pranzi e cene faraoniche, spese che farebbero impallidire anche il sultano del
Brunei, consulenze tanto costose quanto inutili proprio in virtù del fatto che
“La Misericordia” è stata scambiata per una riserva sconfinata di ricchezze.
L’ostinazione si è trasformata in testardaggine, sfociando nel grottesco,
allorquando, la “combriccola dei destituiti” ha deciso di effettuare un
meschino ostruzionismo al solo fine di distruggere una delle pochissime realtà
positive sorte nel nostro Comune negli ultimi anni. Con la complicità della
Confederazione Nazionale e della Conferenza Regionale, al grido di battaglia
di “muoia Sansone con tutti i Filistei”
si sono inventati un fantomatico commissariamento che, non solo non è contemplato nello Statuto
nazionale, ma contrasta anche con i
principi ispiratori e fondanti le singole Confraternite ovvero l’autonomia e
l’indipendenza. Non hanno presentato, entro il 30 Aprile 2014, al Comune di
Palagiano il rendiconto finanziario 2013 mettendo a rischio l’iscrizione
dell’Associazione nel Registro Regionale. Hanno fatto pagare all'aggregazione migliaia di euro di imposte non dovute al solo fine di danneggiare
finanziariamente l’ente che, pertanto, sta avendo serie difficoltà a liquidare
le retribuzioni ai dipendenti danneggiando sia le famiglie dei lavoratori, la
totalità delle quali è monoreddito, sia la comunità che beneficia del servizio
da essi reso. Tutte grane provocate da
un manipolo di tali la cui coscienza civile e sociale dovrebbe essere reputata
alla stregua di una “tabula rasa” . Qual è la morale della favola? Come spesso
succede in queste miserabili circostanze, le colpe di pochi rischiano di ricadere su
tutta la cittadinanza.
La
Misericordia di Palagiano
Nota
del redattore: con provvedimento n. 3603/2014 del
30 luglio 2014 della dr.sa Francesca Caputo del Tribunale di Taranto è stato
rigettato per la terza volta il ricorso ex art. 700 proposto dal commissario
confederale avverso la sentenza di cui al procedimento nrg 4037/2012. Il 15
luglio il Consiglio Nazionale, con opinabile tempestività, ha perseverato nell’atteggiamento
vessatorio confermando Consiglia Bernardi, coordinatrice zonale, a commissaria
della Misericordia di Palagiano!!!
Ogni commento è
superfluo.