venerdì 5 luglio 2013

Protezione Civile: “altrimenti cosa stanno a fare?”


Dopo l’ultimo post sull’impiego di volontari di Protezione Civile in attività non di competenza (vedi giugno 2013), alle oltre 1000 visite al blog ed al dibattito sorto sui social network su cui era stato diffuso, ci è giunta la spiacevolissima notizia che a Sant’Agata di Militello un volontario di protezione civile, Bruno Lupica, insegnante in una scuola di Sant’Agata Militello, era stato vilmente aggredito mentre prestava servizio di controllo del traffico durante una manifestazione ciclistica. Prontamente giungeva anche la notizia che le forze dell’ordine avevano assicurato alla giustizia l’uomo che lo aveva aggredito selvaggiamente.
A quanto pare, Giuseppe Praticò, 37 anni, pluripregiudicato, giunto in auto nei pressi del circuito della gara, ha tentato di superare lo sbarramento di sicurezza approntato dagli organizzatori. Sul posto si trovava il volontario che ha cercato di fermare l’automobilista che si è scagliato contro l’uomo, dapprima minacciandolo di morte e poi aggredendolo e provocandogli fratture ad una gamba. Altre minacce sarebbero state poi rivolte ad un collega del volontario intervenuto per placare gli animi.
L’amministrazione comunale di Sant’Agata Militello ha espresso solidarietà all’operatore aggredito e a tutta la protezione civile comunale stigmatizzando la gravità dell’episodio.
Ma è proprio necessario arrivare a tanto ed esporre i volontari a simili accadimenti?
Possono i comuni sopperire alle esigenze programmabili appellandosi alla protezione civile?
Il volontariato di Protezione Civile deve far fronte all’imprevedibile, semmai mettere in campo le azioni per prevenirlo ma non quello di fare ordine pubblico in un evento che magari era programmato da tempo.
A chi invoca l’impiego in “tempo di pace” della Protezione Civile perché “altrimenti cosa stanno a fare?”  va proprio evidenziato che manca complessivamente un’azione di Prevenzione in questa Italia dalle mille frane, dai sismi intuiti e lasciati colpire, fatalmente arrendevole agli allagamenti  dopo tre gocce di pioggia, etc.
Non è possibile che si impegnino i discendenti degli “Angeli del Fango” a sottovigilini d’occasione per distrarli dall’attesa della sciagura.
Un altro dato è venuto fuori in questi giorni. Importante e confortante.
Sono in tutto 5.542 i Comuni italiani dotati di piano di emergenza su un totale di 7.369, per una percentuale pari al 75%: lo ha reso noto il Dipartimento della Protezione Civile in base ai dati forniti dalle Regioni e dalle Province Autonome.
Nei Piani che raccolgono tutte le informazioni sulle caratteristiche e sulla struttura del territorio si evidenziano i rischi che possono costituire causa di emergenze. Il monitoraggio dei potenziali fattori scatenanti delle catastrofi, piccole e grandi, è indispensabile per far diventare quei Piani dei documenti in continuo aggiornamento, che tengano conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi.
Assumiamo qualche vigile, poliziotto o carabiniere in più e impegniamo i meravigliosi giovani della nostra Protezione Civile per non far ingiallire i piani di emergenza e farli retrocedere a meri adempimenti di legge!

 

 

 

4 commenti:

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

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Nicola Greco
Caro Peppino purtroppo ai tempi di oggi è difficile con la situazione delle Amministrazioni Comunali, dove comunque manca la cultura dei politici a quello che riguarda la Protezione Civile in special modo nella nostra provincia di Salerno (potrei scrivere un libro, e tu lo sai, per quanto impegno ho messo per il passato) e mi soffermo sulla parte finale di quello che dici Tu con la speranza non dico di tutti Sindaci ma qualcuno lo legga e si possa rendere conto di quello che è effettivamente la Protezione Civile "impegniamo i meravigliosi giovani della nostra Protezione Civile per non far ingiallire i piani di emergenza e farli retrocedere a meri adempimenti di legge!" quello che tu dici è esatto e tu lo hai sempre predicato per quel che ricordo dal primo giorno che ti ho conosciuto"lontano settembre 1996.35 minuti fa · Mi piace.
Paolo Diani
condivido in pieno quanto scrivi, è una realtà che mi sono sforzato di far capire anche al nostro Movimento, in tanti anni. La difficoltà per tanti Gruppi Comunali e associazioni minori di voler essere presenti sempre e ovunque e tanti Sindaci che non hanno capito il significato della Protezione Civile

Unknown ha detto...

DA FACEBOOK
Antonio Riolfi
Purtroppo i volontari di PC sono utilizzati e si fan utilizzare per tante e troppe "emergenze" senza che queste lo siano almeno in rispetto della normativa vigente.12 ore fa · Mi piace..
Antonio Riolfi
Piani comunali finalmente la maggior parte dei comuni li ha redatti, ma questi strumenti di pianificazione, che come obiettivo hanno la gestione di scenari emergenziali quindi di tutela della pubblica incolumità, ma che valore hanno se chi non li redige non ha nessuna sanzione? Sono piani che non sono equiparati a piani di sviluppo territoriale quindi di rango inferiore xcui individuare le zone di ammassamento o di ricovero secondo criteri per la gestione dell'emergenza, sono di valore inferiore ad individuare una zona di sviluppo edilizio/commerciale/industriale quindi......
Angelo Ferri
dai ragazzi..ancora un pò e regolamentiamo l'uso della carta igienica...un pò di partecipazione civile,e se qualcosa può essere messo "a posto" lo si fa presente e si ottiene una revisione.Ma da quì all'assunzione di responsabilità mi sembra grossa.E poi,l'Ente Regione,demandata alla raccolta dei piani,'sti piani li legge (e verifica) o no? Ad ognuno il suo! Si presume (ma solo presume) che chi affida la redazione di un piano (il Sindaco) sappia a chi lo affida,altrimenti in gattabuia ci va lui:::!10 ore fa · Mi piace..Jacopo Caridi esiste pure una direttiva del dipartimento che sottolinea che le associazioni di volontariato non devono essere impiegate per la gestione del traffico o di ordine pubblico

Unknown ha detto...

il post è stato ripreso dal corriere del mezzogiorno

http://volontariamente.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/2013/07/08/la-protezione-civile-troni-ad-occuparsi-solo-di-emergenze/