domenica 21 luglio 2013

Omicidio colposo per il barelliere che fa cadere il degente

Il confratello Di Minica, governatore della Misericordie di Palermo, sulla sua pagina personale di Facebook, riportava una nota dell'Associazione Infermieri Legali e forensi

http://www.ailf.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=330%3Aomicidio-colposo-per-il-barelliere-che-fa-cadere-il-degente&catid=35%3Asentenze&Itemid=2

in cui si riportava la sentenza di Cassazione con cui si decideva in via definitiva che era stato omicidio colposo quello commesso nel 2003 da un barelliere del Cardarelli di Napoli, che mentre trasportava una donna da un reparto all'altro l'ha fatta cadere: la barella, finita in un fosso, ha sbalzato via la paziente che, in conseguenza della violenta caduta era morta per «grave trauma encefalico».

CONDANNA - La Cassazione ha reso definitiva la condanna inflitta dalla Corte d'appello di Napoli al sessantottenne portantino, sostenendo che l'uomo, nonostante fosse a conoscenza delle cattive condizioni di manutenzione dell'ospedale, non ha posto la dovuta attenzione nello svolgere il suo lavoro. La sentenza d'appello del 2011 ravvisava la colpa dell'imputato nel non aver prestato «adeguata attenzione alla sconnessione del terreno» (per la mancanza di una mattonella), pur essendo l'attenzione richiesta «in ragione del generale ed evidente cattivo stato manutentivo dell'ospedale e della zona in cui è avvenuto l'incidente», e ne rilevava «l'imprudenza della manovra consistita nel tirare la barella tenendola alla proprie spalle», anziché spingerla.
Riportiamo la parte di sentenza che interessa:



LA DIFESA - In sua difesa, l'uomo, ha sostenuto di aver agito «confidando sul rispetto da parte di altri soggetti, garanti della sicurezza, dell'obbligo di rendere privo di rischio l'ambiente lavorativo». Secondo la Quarta sezione penale della Cassazione, il dipendente «non può ritenersi esonerato dalla particolare attenzione richiestagli in relazione ai compiti affidatigli, in ragione dell'obbligo di manutenzione strutturale dell'immobile gravante su altri». Anzi, proprio perché a conoscenza delle cattive condizioni dell'ospedale avrebbe dovuto essere più prudente.
LA RIFLESSIONE - Saranno mai perseguiti per omicidio colposo i reali responsabili "del generale ed evidente cattivo stato manutentivo dell'Ospedale" ?!? ed i nostri volontari che accompagnano i pazienti in Pronto Soccorsi il più delle volte fatiscenti e bui, devono andare forse corredati di generatori di corrente per illuminare le corsie degli ospedali ?
Secondo me la sentenza, giusta per definizione, evidenzia più che mai i limiti di un assetto che superando nella realtà ogni possibile fantasia, determina i canoni della dilagante sfiducia nelle istituzioni.
A noi tutti il monito di forzare la preparazione dei nostri soccorritori, di sottolineare la necessità della loro formazione continua e permanente, di sollecitare l'uso dei dispositivi di sicurezza ed il continuo esercitarci sui protocolli. 

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