Da una stima prudenziale
derivata dai dati Istat 2014 più di 600.000 volontari prestano la loro opera in
servizi sanitari ed, in particolare, nei servizi di emergenza territoriale.
Essi sono testimoni di uno
slancio di generosità senza eguali per la tenuta dei servizi indispensabili e
la tenuta del welfare in tutto il territorio nazionale.
Purtroppo recentemente si
moltiplicano i casi che fanno sorgere dubbi sulla reale gratuità di tali
volontari.
A partire dalla inchiesta de
LE IENE del 2016 che denunziavano i fenomeni di lavoro nero nel Lazio alle più
recenti notizie affiorate sulle cronache, si è levato sempre più insistente il
dubbio che questo settore nasconda un bubbone di sfruttamento non ulteriormente
sopportabile.
L’“attività di volontariato”:
per la legge quadro L. 266/91 è quella attività prestata “in modo
personale, spontaneo e gratuito” e al comma 2, si legge che l’attività del
volontario “non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal
beneficiario”. Si apre però alla possibilità di un rimborso delle
spese “effettivamente sostenute per l’attività prestata”, entro
limiti stabiliti dalle associazioni stesse.
Equivocare
il rimborso delle spese con una retribuzione è facile se arriva a livelli che
nei contesti impoveriti della nostra nazione possono essere paragonati ad un
quasi - salario. Rischiare di mettere in discussione il principio di gratuità
significa mettere in discussione la natura stessa delle organizzazioni che
erogano tali servizi. In tali paventate condizioni esse saranno costrette a
perseguire indirettamente fini di lucro e, nelle eventuali difficoltà, essere
costrette ad occupare lavoratori in nero.
Il
problema è sempre più attenzionato dalle grandi organizzazioni di secondo
livello e, nella ultima Assemblea di Roma al Divino Amore, anche il Presidente
Nazionale ha richiamato l’intero movimento delle Misericordie al riguardo.
Non
si possono non ricordare gli sforzi fatti nel passato di dare ordine alla
materia con la sottoscrizione di un CCNL che regolasse i rapporti con i
dipendenti. Ai sensi dell’articolo 3, comma 4, della legge-quadro infatti cogliemmo
l’opportunità che “le organizzazioni di volontariato possono assumere
lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo esclusivamente
nei limiti necessari al loro regolare funzionamento” per avviare un contratto che tenesse conto
delle professionalità richieste dai nostri servizi e ne razionalizzasse la
presenza nelle Misericordie.
I
vari casi venuti alla luce anche in casa nostra sono anche segno di una
degenerazione mercantile insopportabile per la legge ma ancor più stridenti con
i principi evangelici a cui ci ispiriamo.
I
richiami sono tardivi e restano parole di intenti orfani di fatti concreti. Del
resto il predicatore può infliggere penitenze solo se è immune da peccati.
I
fenomeni di cui stiamo parlando purtroppo hanno una valenza che va ben oltre la
nostra sigla ed investono il discorso del risanamento complessivo del fattore
lavoro in questa Italia della crisi.
Purtroppo
anche la riforma sopravveniente della L. 106/2016 non ci aiuta come avemmo già
a ribadire nel settembre 2017 su questo blog stesso.
L’abolizione
dei buoni lavoro (i cosiddetti voucher) e che erano utilizzati per la
remunerazione di turni extra ha trovato un surrogato inutile e dannoso nella
prescrizione dell’articolo 17 con la previsione dei rimborsi forfettari!
Per
risanare da questa deriva, occorre ora uno sforzo congiunto ed onesto delle
organizzazioni di volontariato, delle aziende regionali di emergenza ed urgenza
e della polizia tributaria.
Anche lo Stato deve
affrancarsi da un colpevole silenzio. Gli opportunismi di bilancio non devono
imporre condizioni capestri alle organizzazioni e queste, a loro volta, non
devono cimentarsi a tutti i costi in avventure insostenibili.
Link
utili
Emergenza 118, scatta la protesta dei
soccorritori – OTTOPAGINE, Benevento. 10/06/2018
Full time ma pagati con rimborsi, scatta esposto. –
LUCCAinDIRETTA , 23/05/2018
Misericordie
- A Caivano non c'è nessuna
Misericordia – VITA, 15 maggio 2018
Misericordie
- Benevento, il Tar sospende gara per
affidamento del servizio emergenza – VITA, 07 maggio 2018
Alice Martina Garavaglia - Quando il
volontariato diventa lavoro nero – Antro di Chirone – 26/03/2017
Giuseppe De Stefano - Professione
Volontario: RIFLESSIONI SULLA RIFORMA N.2 - Art. 17 – Confraternite di
Misericordia. 01/09/2017
Emergency
Live. Ambulanze a Roma, falso volontariato pagato in nero. Quanto è
credibile il servizio delle Iene di Italia 1?. 11 aprile 2016:
Il
Quotidiano Italiano – Bari. Caos 118: lavoratori a nero con la divisa
da volontari. Iene, fatevi un giro in Puglia. Di Antonio Loconte, 11 aprile
2016:
Il
Fatto quotidiano. Ambulanze, lavoratori del 118 contro volontari: “Poco
formati e fanno turni fino a 60 ore”. A Ferrara parte indagine. Di Luisiana
Gaita, 17 settembre 2016:
Soccorritori
Italiani 118. Volontari 118 a stipendio fisso grazie ai finti rimborsi. 18
ottobre 2016:
ISTAT. Attività
gratuite a beneficio di altri, anno 2013. Report sul volontariato in
Italia, 23 luglio 2014: http://www.istat.it/it/files/2014/07/Statistica_report_attivita_gratuite.pdf?title=Attivit%C3%A0+gratuite+a+beneficio+di+altri+-+23%2Flug%2F2014+-+Testo+integrale.pdf