La potenza mediatica di una
trasmissione televisiva non ci deve lasciare sconcertati.
Può da sola mettere in ginocchio
secoli di storia costruiti giorno per giorno. Lo sappiamo.
La trasmissione di Servizio
Pubblico di Michele Santoro del 26 febbraio, suo malgrado, ha sortito questo
effetto immediato. Anche nel più recondito villaggio dove con tanto onore e
tanta abnegazione, decine di volontari si sono fatti stimare al servizio della
collettività, sono girati i sorrisini di scherno che tendono a smontare il
teorema che ci possono essere a questo mondo persone che gratuitamente facciano
qualcosa in più del dovuto per far funzionare meglio la società ed alleviare le
sofferenze dei più deboli.
Non si può, del resto, gioire
quando queste macchine si mettono in moto, come giustizieri implacabili, contro
i soprusi, le violenze, le sopraffazioni e quant’altro ci indigna se tutte
queste cose sono commesse da altri e gridare allo scandalo ed alla menzogna se
ci sfiorano o ci toccano nel vivo. Ad esse si può rispondere mettendo in campo
le nostre ragioni (se ne abbiamo) e tentando di convincere l’opinione pubblica
che l’operazione è calunniatrice ed ingannevole. Da questo confronto viene
fuori normalmente la migliore approssimazione della Verità che noi poveri
mortali possiamo intercettare in questo mondo. Altrimenti capo cosparso di
cenere!
Certo lascia sgomenti come una
confederazione di associazioni di volontariato possa arrivare al centro di
intrighi internazionali e di inenarrabili vergogne. Avremmo potuto evitare
tanto con una maggiore attenzione (che da anni invochiamo) e con lo sforzo di
evitare i campi minati dell’ingordigia e della presunzione di onnipotenza
perché trincerati da una santa alleanza col “bene presunto” ed all’ombra di
potentati politici effimeri e rappresi nel turbinio delle repubbliche.
Potremmo dire che lo avevamo
detto ma sta peggio di Cassandra chi si vergogna di aver avuto ragione!
Cosa dire ai volontari che si
sentono traditi, come chiedere perdono ai Papi a cui abbiamo baciato la mano e
a cui abbiamo promesso fedeltà ai principi della Carità?
Non so.
Pure se queste sono domande
pesanti ritengo che il pensiero più deferente debba andare ai padri fondatori
che ci guardano con sguardo di ammonimento senza appello: i figli se la sono
meritata tutta!!!
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