A seguito della lettura della legge
delega di riforma del Terzo Settore, si comprende come una delle finalità sia
costituita dalla più puntale definizione del principio di Democraticità.
Sia pure espressa sotto forma di
principio è destinata ad incidere sensibilmente ai fini della disciplina
fiscale. Infatti, le agevolazioni fiscali previste per il Terzo Settore sono subordinate
all’esistenza di una struttura democratica con una partecipazione attiva ed
effettiva degli associati alla vita associativa.
E’ noto che l’Agenzia delle entrate, al fine di verificare
l’osservanza di tale principio, punti l’attenzione (tra i vari elementi) sulle
funzioni di direzione e coordinamento delle associazioni.
La rilevanza di tali riflessioni non sfugge al nostro mondo.
I Legali Rappresentanti ne intuiscono la preziosità e la pericolosità.
Basterebbe invero una distrazione sul concetto/principio
della DEMOCRATICITA’ e si mettono a rischio
tutte le agevolazioni fiscali concesse dalla normativa …
Ora veniamo a noi.
Ai numerosi commissariamenti che si succedono senza l’adesione
delle cellule di base, alle regole di democratica elezione che riserva
rappresentanti alla sola maggioranza, alla assoluta neghittosa intolleranza
verso le minoranze e, comunque, ai pensieri non omologati, etc. etc.
Addirittura veniamo a casi estremi dove si sostengono
incarichi di direzione e/o coordinamento in maniera artificiosa ed artificiale,
ai coordinatori sfiduciati da oltre un anno su cui non si convoca il
coordinamento per evitarne la surroga e questo anche ad oltre due mesi dalla
scadenza entro la quale lo stesso presidente nazionale aveva indicato l’obbligo
di rinnovo dei coordinatori in tutto il movimento!
E non basta …
Benché non perfezionato per la mancanza di un membro la
Conferenza Regionale della Campania, in barba a chi aveva posto la questione di
fiducia, si riunisce col coordinatore di Napoli e provincia sfiduciato e questi
partecipa a decisioni importanti per tutto il movimento.
E ancora non basta …
Si convocano le elezioni individuando nel confratello Alberto
avv. Corsinovi il responsabile di Confederazione deputato a presiedere alle
operazioni. Per un lutto sopraggiunto al confratello si annulla la convocazione
(nonostante
lo stesso abbia mantenuto tutti gli altri impegni assunti ad eccezione delle
elezioni del Coordinatore di Napoli) e non si pensa nemmeno di
sostituirlo con un altro consigliere nazionale (in Campania ne esistono due)
né a distanza di altre settimane lo stesso Corsinovi si appresta a colmare il
ritardo.
La DEMOCRAZIA ha fatto la fine della GRATUITA’: plasmata a
piacere dei dominanti.
Del resto dopo il traguardo a cui è arrivato il Consorzio
OPERE DI MISERICORDIA (dove invece di nominare un direttivo si è preferito “commissariare”
con un Amministratore unico)
penso che al Coordinamento di Napoli e Caserta resti una sola speranza: che si
possa trovare ancora qualche confratello disponibile a commissariare il coordinamento, magari attingendo nella
fucina di commissari che è diventata la Ven. Misericordia di Empoli.
Almeno non avremo un
coordinatore che non riceve la fiducia delle Misericordie che rappresenta.
Sarà interessante continuare
lo studio della Riforma badando agli strumenti
di controllo chiamati a vigilare sulla distorsione del principio della
Democrazia nelle organizzazioni del Volontariato e, soprattutto, a verificare le responsabilità che si
cumulano nella posizione di membro del Consiglio Direttivo qualora non si
vigili sulla osservanza dei principi fondamentali.