giovedì 2 maggio 2013

Misericordie povere per i poveri ma che non votano.


Non penso che la ricchezza sia il male assoluto, anzi penso che possa costituire una Manna Santa … dipende dall'uso che se ne fa, se è figlia di Dio o emissaria degli inferi.
Il monito-anelito di Chiesa Povera per i Poveri, annunciato da Papa Francesco si auspicava la povertà come condizione di empatia per rapportarsi con le povertà che affliggono il mondo. Si può essere anche ricchi ma porsi nei confondi del fratello come prossimo e condividerne le indigenze e le sofferenze!
Allo stesso modo si può anche essere più poveri del nostro prossimo ma offrirsi a sostegno dell’altro comunque dando tutto quello che si può.
Le Misericordie sono da sempre pienamente in questo schema di lettura dei Progetti di Chiesa di domani.
Le grandi Misericordie storiche hanno sempre insegnato che la loro organizzazione, pur doviziosa di mezzi, è sistematicamente messa a disposizione delle fasce deboli della società senza far minimamente pesare la dimensione e soprattutto porgendosi con profonda umiltà al servizio.
Ma anche tantissime piccole realtà confraternali sparse nella penisola, svolgono il loro ruolo nelle comunità di riferimento con tanta abnegazione, con pochezza e quasi irrisorietà di mezzi e di risorse, facendo fronte ai crescenti bisogni che si stanno acutizzando esponenzialmente con la crisi economica che da qualche anno sta montando.
Misericordie che stentano a pagare le assicurazioni degli automezzi, a comprare le divise ai volontari o a pagare le utenze della sede ma che puntualmente SERVONO la loro comunità nei bisogni che le vengono presentate o che addirittura vanno a scovare negli anfratti di una mesta ed orgogliosa dignità.
A quante di queste abbiamo tolto il diritto di voto nella prossima assemblea elettiva? Boh non è dato sapere ancora. Ma l’unico dato che avremo a disposizione sarà sapere chi avrà versato e chi non è riuscito a versare le quote nelle casse. Nessuno si prenderà la briga di distinguere tra chi furbescamente si sottrae alla quota e chi non potendo si impegna in mille encomiabili attività che fanno la colonna vertebrale del Movimento.
Ritengo che a queste Misericordie povere che lavorano per i poveri vada devoluto un contributo economico ed assicurato un doppio diritto di voto!! Ritengo soprattutto che a loro si debba un Censimento delle Attività che giustifichino un Bilancio Sociale che va ben oltre il mero dare e avere di una squallida ed inesorabile contabilità che denuncia un profondo rosso.
Chi vive il Movimento da vicino e non dalle secrete stanze di un ufficio, conosce quanto sia grande questa parte di MISERICORDIE POVERE PER I POVERI mirabile anticipatrice del monito del Vescovo di Roma.
Certo è una parte che fa arrossire quella che pure esiste di Misericordie ricche che mostrano i loro mezzi con tracotante supponenza e che voteranno per venti o per trenta.
Bisognerebbe tenere collegate quelle Misericordie, offrire loro un palcoscenico per poter dire quello che fanno, riuscire a comunicare alla società civile la loro importanza nella tenuta delle comunità di appartenenza. E visto che nessuno si impegna in questo senso mentre gli si fa pesare col diniego del voto la condizione di scarsità dei mezzi, invece di chiedergli il voto che manco lo possono dare, voglio chiedere loro di farmi pervenire una breve lista dei servizi più ricorrenti che fanno e tentare con i pochi mezzi a mia disposizione di creare una adeguata banca dati.
Chi vuole tra governatori e volontari può inviarmi il messaggio alla posta del blog: joedes2@virgilio.it. Grazie.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Luca Crispi governatore della Misericordia di S.Maria di Licodia: condivido come sempre....purtroppo io ero tra i morosi e non sai con quante difficoltà mi sono dovuto barcamenare per pagare 990 € di quote...ma non per avere il diritto di voto (anche perché sono indeciso su quale presidente votare....ma siamo in "governo di larghe intese" e accettiamo anche questo), ma perché mi veniva detto che tutti gli innumerevoli servizi che confederazione mi offriva mi sarebbero stati tolti (servizio civile, telepass, servizio civile, telepass e ancora servizio civile e telepass)...mi sn stati chiesti anche i bilanci di anni passati e non si è riuscito a capire che i soldi accantonati erano per acquistare un nuovo mezzo, visto che l'auto stava cadendo a pezzi....che dire? qui in sicilia ci sono misericordie che hanno la luce prestata dal vicino, perché non riescono a pagare la bolletta (io ho il calo dei kw perché non ho potuto pagare) oppure che si ritrovano a barcamenarsi tra l'amletico dubbio: quota sociale o assicurazione volontari (n.d.r. senza la quale non solo rischi penalmente ma vieni cancellato dal registro regionale)....purtroppo, un movimento che non è sussidiario nei confronti dei fratelli più poveri, perde il suo Essere...altro che confratelli, consorelle.... Perché le care consorelle con bilanci a 6 zeri non adottano le consorelle con bilanci "sbilanciati" verso il rosso? dove sta la carità? Inutile fregiarci di Croci, di belle parole, di Vangeli usati ad hoc.....

Unknown ha detto...

carissimo Luca grazie della testimonianza. se puoi inviami qualcosa sulle attività e sulle difficoltà sulla e-mail indicata. ciao Peppe