Non penso che la ricchezza sia il male assoluto, anzi penso
che possa costituire una Manna Santa … dipende dall'uso che se ne fa, se è
figlia di Dio o emissaria degli inferi.
Il monito-anelito di Chiesa Povera per i Poveri, annunciato
da Papa Francesco si auspicava la povertà come condizione di empatia per
rapportarsi con le povertà che affliggono il mondo. Si può essere anche ricchi
ma porsi nei confondi del fratello come prossimo e condividerne le indigenze e
le sofferenze!
Allo stesso modo si può anche essere più poveri del nostro
prossimo ma offrirsi a sostegno dell’altro comunque dando tutto quello che si
può.
Le Misericordie sono da sempre pienamente in questo schema
di lettura dei Progetti di Chiesa di domani.
Le grandi Misericordie storiche hanno sempre insegnato che
la loro organizzazione, pur doviziosa di mezzi, è sistematicamente messa a
disposizione delle fasce deboli della società senza far minimamente pesare la
dimensione e soprattutto porgendosi con profonda umiltà al servizio.
Ma anche tantissime piccole realtà confraternali sparse
nella penisola, svolgono il loro ruolo nelle comunità di riferimento con tanta
abnegazione, con pochezza e quasi irrisorietà di mezzi e di risorse, facendo
fronte ai crescenti bisogni che si stanno acutizzando esponenzialmente con la
crisi economica che da qualche anno sta montando.
Misericordie che stentano a pagare le assicurazioni degli
automezzi, a comprare le divise ai volontari o a pagare le utenze della sede ma
che puntualmente SERVONO la loro comunità nei bisogni che le vengono presentate
o che addirittura vanno a scovare negli anfratti di una mesta ed orgogliosa
dignità.
A quante di queste abbiamo tolto il diritto di voto nella
prossima assemblea elettiva? Boh non è dato sapere ancora. Ma l’unico dato che
avremo a disposizione sarà sapere chi avrà versato e chi non è riuscito a
versare le quote nelle casse. Nessuno si prenderà la briga di distinguere tra
chi furbescamente si sottrae alla quota e chi non potendo si impegna in mille
encomiabili attività che fanno la colonna vertebrale del Movimento.
Ritengo che a queste Misericordie povere che lavorano per i
poveri vada devoluto un contributo economico ed assicurato un doppio diritto di
voto!! Ritengo soprattutto che a loro si debba un Censimento delle Attività che
giustifichino un Bilancio Sociale che va ben oltre il mero dare e avere di una
squallida ed inesorabile contabilità che denuncia un profondo rosso.
Chi vive il Movimento da vicino e non dalle secrete stanze
di un ufficio, conosce quanto sia grande questa parte di MISERICORDIE POVERE
PER I POVERI mirabile anticipatrice del monito del Vescovo di Roma.
Certo è una parte che fa arrossire quella che pure esiste di
Misericordie ricche che mostrano i loro mezzi con tracotante supponenza e che
voteranno per venti o per trenta.
Bisognerebbe tenere collegate quelle Misericordie, offrire
loro un palcoscenico per poter dire quello che fanno, riuscire a comunicare
alla società civile la loro importanza nella tenuta delle comunità di appartenenza.
E visto che nessuno si impegna in questo senso mentre gli si fa pesare col
diniego del voto la condizione di scarsità dei mezzi, invece di chiedergli il
voto che manco lo possono dare, voglio chiedere loro di farmi pervenire una
breve lista dei servizi più ricorrenti che fanno e tentare con i pochi mezzi a
mia disposizione di creare una adeguata banca dati.
Chi vuole tra governatori e volontari può inviarmi il
messaggio alla posta del blog:
joedes2@virgilio.it.
Grazie.