PACE, SERENITA' E BUONA PASQUA A TUTTI
sabato 28 marzo 2015
giovedì 12 marzo 2015
NAPOLI CHIAMA AVELLINO
Il fatto.
Anche il Coordinamento di Napoli
si attesta su una linea di decentramento spinto e dà un improvviso colpo di
accelerazione verso una profonda autonomia dalle decisioni di una conferenza
regionale nominata.
Ma andiamo con ordine. Recentemente
la conferenza regionale ha individuato una serie di “esperti” per le varie
linee di azione chiedendo poi ai vari governatori di indicare i collaboratori
locali di tali coordinatori di settore.
Ma i governatori della provincia
di Napoli non sembra che abbiano gradito questo blocco di nomi, condivisibili nelle persone, ma non condivisi
nel metodo di scelta.
È scattata una ovvia rimostranza
rispetto alla moda della nomina dei fedeli
scudieri, sempre più in voga in questa italietta pseudo feudale di
valvassini e valvassori.
Da qui nasce, nella riunione di stasera 12 marzo, una movimentata contestazione che è sfociata poi nella
bocciatura del modello di statuto di conferenza che il regionale aveva avviato
a ratifica.
La doglianza per la mancata
partecipazione della Confederazione al bando di gara per l’emergenza
territoriale dell’ASL NA3Sud, ha fatto il resto.
Alla fine della riunione ha prevalso, con quasi totalità dei presenti, un
senso di responsabilità e l’esigenza di confrontarsi con altri pezzi della
regione Campania che stanno ragionando sulla possibilità di costituire soggetti
territoriali che autodeterminino i propri destini (vedi http://confraternitedimisericordia.blogspot.it/2015/02/autonomia-ad-avellino_16.html
). In pratica Napoli chiama il Coordinamento di Avellino al confronto per
stabilire linee comuni di azione e convergenza su soluzioni condivise.
Le prime riflessioni.
È chiaro che l’assetto imposto
alla base e la politica della contribuzione eccessiva, creino dissapori ed
insoddisfazioni che, nella gestione di un movimento di volontariato, generano
demotivazione profonda in un momento che, economicamente parlando, sta
stressando non solo gli individui ma anche e soprattutto le organizzazioni sempre più estenuate da una domanda che cresce e da mezzi sempre più
scarsi per fronteggiarla.
Certamente i quadri confederali
non si stanno dimostrando all'altezza della situazione: sembrano non
comprendere i momenti di difficoltà (tranne i loro) e allora chiedono quote più
care e si inventano nuovi servizi a pagamento come la retta per i ragazzi di
servizio civile.
I governatori accettano i
sacrifici ma poi se vedono promossi a selettori e progettisti giovani di buone
speranze lasciando nelle retrovie le certezze di chi ha sempre e gratuitamente
offerto la sua esperienza, qualche legittima perplessità se la pongono!
Firenze, come la Roma del basso
impero, è lontana dalle trincee e si crogiola delle antiche vestigia
lisciandosi la chioma come vecchia donna al ricordo di gioventù sfiorita.
La proposta.
Non ci sembra giusto infierire
proprio in questo momento di sbandamento anche sotto attacco mediatico!
Allora ci prendiamo la briga di
ricordare le soluzioni che stanno nel nome.
Invitiamo, come giustamente
indicato dal coordinamento di Napoli, al confronto aperto, onesto
intellettualmente, sincero, corale, che richiami alle radici, alla gratuità, alle
giuste motivazioni, che ripudi gli accentramenti, le deviazioni, le
degenerazioni, gli arrivismi più biechi.
Ma ricordiamo che questo non
basta per chi si ispira alla Misericordia Divina.
Anche un momento di raccoglimento
e di preghiera non deve mancare.
Ritrovarsi a collegarsi al Padre
ci ha sempre fatto uscire anche da caos peggiori.
Lo so. Molti increduli staranno
sorridendo con il ghigno di chi non crede in certi Strumenti.
Purtroppo è questa la più amara e
concreta certezza: le fila si sono ingrossate di soggetti che fanno finta di
pregare. Preghiamo anche per loro!
Vi chiedo: sarebbe il caso di incontrarci a
Pompei a metà aprile per raccoglierci e dimenticare per un giorno le
convenzioni milionarie che ci hanno diviso e concentrarci sul servizio che ci è
stato affidato?
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